(Adnkronos) – Città del Vaticano, 14 lug.(Adnkronos) (Dav/Adnkronos)
Papa Francesco ed Eugenio Scalfari: la laicità e la fede, un rapporto che andava al di là della “relazione intellettuale e dei contenuti: due persone che avevano cura l’uno dell’altro”. Padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica molto vicino al Papa, come racconta in una intervista all’Adnkronos, è sempre rimasto “colpito” dal modo in cui il fondatore di Repubblica, un ateo sempre alla ricerca, si rapportasse col Pontefice col quale negli anni è nata una amicizia sincera.
Il direttore di Civiltà Cattolica aveva incontrato Scalfari in diverse occasioni. Tra le ultime, racconta, “alla presentazione di un volume dedicato al dialogo tra il papa e gli anziani. Avrebbe poi voluto intervenire alla presentazione degli scritti del padre spirituale del Papa, non lo fece per motivi di salute. Ogni volta mi ha sempre colpito il modo in cui si relazionava col Papa come figura di grande autorevolezza e, pur ribadendo le sue posizioni, mi colpiva il bisogno costante di ribadire la sua laicità nel momento in cui esprimeva con commozione il suo rapporto col Papa. Paradossalmente, questo suo bisogno di ribadire la sua laicità mi convinceva del suo legame” col Papa. ( segue)
Una relazione, dice padre Spadaro all’Adnkronos, quella tra Scalfari e Bergoglio che andava al di là dei contenuti: “Ho sempre avvertito una relazione che andava al di là del rapporto intellettuale e dei contenuti. Ho sempre percepito una relazione di carattere pastorale e personale: la percezione era quella di due persone che avevano cura l’una dell’altra, al di là’ del dibattito delle idee, e questo mi colpiva molto positivamente”.
Diversi i colloqui che il fondatore di Repubblica fece col Pontefice. “Certo, – osserva padre Spadaro – le sue interviste a volte sembravano quasi più la proiezione dei suoi desideri piuttosto che il pensiero del Papa , dall’altra parte anche questo mi sembrava la cifra della volontà di confronto e interlocuzione”. Padre Spadaro racconta di essere rimasto colpito anche dalla volontà di Eugenio Scalfari “di comprendere i fenomeni con una interpretazione che non fosse legata al fatto momentaneo . Questo da una parte portava a incomprensioni e sfasature: nel caso di papa Francesco”, Scalfari “mancava di una cultura teologica, ed era evidente, d’altra parte però quando si prova a comprendere i fenomeni è importante avere un quadro ampio, e non semplicemente fattuale. In lui c’era la volontà di interpretazione”. ( segue)
Ci sarà stato un congedo col Papa negli ultimi tempi? “No so – dice padre Spadaro – ma riguarda comunque il loro rapporto”. Un ateo, Scalfari, che dialogava con Dio. Così se ne è andato? “Difficile dare una interpretazione, certamente – osserva il direttore di Civiltà Cattolica- era una persona attratta dalla domanda religiosa ed esprimeva la volontà di comprensione così come lui era in grado di fare, con la sua storia personale e intellettuale . Questa attenzione per il pontificato che a volte, se vogliamo, e’ stata un po’’ingenua nel modo di porsi esprimeva un sincero desiderio di comprensione e quindi di valorizzazione di quella che è la domanda religiosa più vera e autentica. In fondo si mostrava attratto da questa. Paradossalmente – aggiunge oggi Spadaro all’Adnkronos – questa sua insistenza sulla laicità, della quale non c’era bisogno perché tutti ne eravamo consapevoli, era un modo per avvicinarsi con maggiore tranquillità al fatto religioso che però lo interrogava e lo incuriosiva. Una cosa importante, che ho sottolineato diverse volte nei miei contributi, è che Scalfari aveva una chiara comprensione dell’impatto politico dell’approccio del Papa. Si rendeva conto che la figura di Francesco era di rilevanza religiosa ma anche politica in questi tempi così complicati. Si riferiva alla politica della Misericordia del Papa, e questo è bello”.
Se ne va un grande interlocutore del Papa. “Il Pontefice non ha mai scelto i suoi interlocutori, li ha trovati, sempre. Senza fare alcuna distinzione tra quelli considerati vicini e quelli considerati lontani . Ci sono sintonie che vanno al di là delle appartenenze. In questo senso – osserva padre Antonio Spadaro – Scalfari è stato un interlocutore assetato con queste sue interviste, che erano poi trascrizioni a memoria, da valutare con attenzione ma che esprimono il grande desiderio della personalità laica di riconoscere l’importanza di una figura religiosa come quella del Papa”.