(Adnkronos) – Prosegue il calo dell’incidenza settimanale di Covid-19 in Italia, mentre l’Rt è ancora in aumento. E’ quanto emerge dal monitoraggio della cabina di regia ministero Salute-Istituto superiore di sanità. A livello nazionale, per quanto riguarda l’incidenza, il dato scende a 197 casi ogni 100mila abitanti dal 2 all’8 settembre, contro i 243 casi/100mila del periodo 26 agosto-1 settembre.
L’Rt è invece ancora in aumento secondo l’ultimo monitoraggio della cabina di regia ministero Salute-Istituto superiore di sanità sull’andamento di Covid-19. “Nel periodo 17-30 agosto 2022 – si legge nel report diffuso dall’Iss – l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,92 (range 0,78-1,04), in aumento rispetto alla settimana precedente” quando era di 0,81. “L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è stabile e sotto la soglia epidemica: Rt 0,88 (0,84-0,92) vs Rt 0,85 (0,82-0,89) al 23 agosto 2022”.
Prosegue intanto la discesa dei ricoveri Covid in Italia. “Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in calo al 1,9% (rilevazione giornaliera ministero della Salute all’8 settembre ) vs 2,1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute all’1 settembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 6,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute all’8 settembre) vs 7,7% (rilevazione giornaliera ministero della Salute all’1 settembre)”.
In 3 regioni rischio moderato, basso nelle altre
“Tre regioni sono classificate a rischio moderato” per Covid “ai sensi del Dm del 30 aprile 2020; le restanti 18 regioni/province autonome sono classificate a rischio basso”, emerge. “Cinque regioni/pa – si precisa nel report diffuso dall’Iss – riportano almeno una allerta di resilienza. Una regione riporta molteplici allerte di resilienza”.
Aumentano casi rilevati per sintomi, stabile quota tracing
“La percentuale dei casi” Covid “rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (12% vs 12%). In aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (51% vs 48%), e in diminuzione la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (38% vs 40%)”.