(Adnkronos) – “Bisogna prendere coscienza che siamo in un’economia di guerra che sta massacrando le micro imprese e le partite Iva – con una speculazione persino antecedente- e ora rischiamo il collasso economico e sociale”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Mino Dinoi, presidente di Confederazione Aepi-Associazioni europee di professionisti e imprese.
“Stiamo vivendo – spiega – un clima di forte preoccupazione e di tensione tangibile. Le piccole e micro imprese così come le singole attività professionali si stanno preparando al peggio. E il peggio sembra non finire mai. È un momento decisivo, le bollette sono in arrivo e si teme la maxi stangata”.
“Le attività imprenditoriali – avverte – sono allo stremo: i rincari del gas si sommano a quelli della luce rendendo per migliaia di realtà la spesa per l’energia sempre più insostenibile. Non ci si può indebitare per pagare bollette che, nonostante i ripetuti allarmi e le successive promesse, continuano a salire”.
“Guardiamo con fiducia – assicura – al nuovo Governo e chiediamo un pacchetto di misure contro questi rincari che stanno mettendo in ginocchio interi comparti produttivi. Sappiamo – spiega – che, con il Governo uscente, si sta lavorando a un nuovo decreto con interventi per 10 miliardi di euro. Con specifico provvedimento, si pensa ad una proroga per le misure sull’energia che sono attualmente in scadenza. Inutile girarci intorno: questa è una vera e propria emergenza e lo diciamo ancora una volta oggi, in un giorno simbolico in cui s’inaugura il nuovo Parlamento con il via agli adempimenti amministrativi per i neo eletti, nell’attesa della prima seduta di giovedì 13 ottobre”.
“Tra le nostre proposte – elenca Dinoi – eliminazione dell’Iva sui beni di prima necessità e sostegni a imprese e famiglie, anche grazie al gettito Iva aumentato in conseguenza dei rincari. All’Europa, che in questo momento ha grandi responsabilità, chiediamo un tetto sul prezzo del gas. Intanto, sembra si stia pensando anche a un tetto nazionale sul prezzo dell’elettricità che guardiamo con favore”. “Non dimentichiamo – avverte – che il decreto aiuti- ter ha esteso il credito d’imposta e, a nostro parere, occorrerebbe continuare su questa strada. Immaginare per le prossime bollette una rateizzazione non è la soluzione: purtroppo tra qualche mese la situazione non sarà molto diversa da quella attuale”.
“Ciò che chiediamo – ribadisce il presidente Aepi – è fare in fretta: dal nostro osservatorio, abbiamo la sensazione sempre più concreta che questo status di difficoltà possa essere terreno fertile per la criminalità per infiltrarsi nell’economia sana. Dobbiamo tenere alta l’attenzione. Al contempo, auspichiamo che il nuovo esecutivo entri al più presto nelle sue piene funzioni e, come suo primo atto, dia una speranza alle imprese”. “La stessa presidente del Consiglio in pectore Giorgia Meloni – fa notare – in occasione della sua prima uscita pubblica post elezioni, ha sottolineato un’apertura al dialogo e ai corpi intermedi. Pertanto rilanciamo la nostra proposta di un’assemblea permanente dove rappresentanti del mondo produttivo e sindacale siano interlocutori della politica. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo costruttivo”.