(Adnkronos) – Nel 2021 ben dieci regioni italiane hanno registrato un’incapacità di eseguire interventi chirurgici di classe A su pazienti oncologici all’interno dei 30 giorni stabiliti per legge. Si tratta di Liguria, Puglia, Marche, Molise, Veneto, Calabria, Umbria, Piemonte, Emilia-Romagna, P.A. Trento. E’ quanto emerge dal 9° Report di Salutequità – Equità di accesso in Oncologia – nell’ambito dell’Osservatorio permanente sullo stato dell’assistenza ai pazienti non-covid e presentato nel corso del seminario realizzato con il contributo non condizionato di Merck Serono SPA. Non solo interventi chirurgici ma anche l’accesso ai nuovi farmaci e ai fondi statali risulta spesso vittima di lungaggini e criticità, come afferma Tonino Aceti, presidente di Salutequità: “Registriamo 251 giorni di attesa per i farmaci non generici, più altri 60 per la trasmissione in Gazzetta Ufficiale e ulteriori lungaggini per l’ingresso nei prontuari terapeutici regionali. Tutto ciò in una fase in cui potremmo avere a disposizione terapie e trattamenti sempre più personalizzati. Lo Stato ha stanziato due fondi da 500 milioni di euro ciascuno: nel 2021, per i farmaci innovativi non oncologici, non sono stati spesi 40 milioni, per quelli oncologici la cifra supera addirittura i 300 milioni. E’ preoccupante che le istituzioni non spendano per i propri pazienti i fondi stanziati”.
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