(Adnkronos) – Con 47mila dipendenti in 33 Paesi, circa 70 in Italia, 175 stabilimenti produttivi e una rete di 44 istituti di ricerca in tutto il mondo, l’azienda farmaceutica giapponese Otsuka ha investito 1,8 miliardi di euro in Ricerca e Sviluppo (R&S) nel 2021. L’azienda, fortemente impegnata nello sviluppo di farmaci per malattie del sistema nervoso centrale, nefrologiche ed oncoematologiche, ha illustrato, oggi a Milano, traguardi e prospettive, in occasione dei suoi primi 100 anni di attività. All’evento hanno partecipato il Console Generale del Giappone, Yuji Amamiya, Bernardo Dell’Osso, professore ordinario di psichiatria all’Università di Milano, Piergiorgio Messa, già direttore di Nefrologia, dialisi e trapianto renale al Policlinico di Milano e Stefano Cascinu, direttore del dipartimento Oncologia Irccs ospedale San Raffaele di Milano.
Una delle aree in cui l’azienda nipponica è leader è costituita dalle neuroscienze. L’impegno di Otsuka nel fornire soluzioni innovative per i disturbi mentali è iniziato più di 30 anni fa, quando i ricercatori dell’azienda nipponica hanno mosso i primi passi con l’obiettivo di aiutare milioni di persone affette da schizofrenia. A tale proposito è attiva un’alleanza di lunga data con Lundbeck, che ha un’esperienza altrettanto vasta nei disturbi mentali. Nella nefrologia, un’altra area terapeutica con grandi bisogni insoddisfatti, l’azienda ha una partnership con Aurinia per una ricerca focalizzata sulla nefrite lupica, manifestazione grave del lupus eritematoso sistemico. Per l’oncoematologia la nipponica ha un’alleanza strategica con Astex, molto impegnata nella leucemia mieloide acuta, un tumore aggressivo del sangue
“Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti, che hanno permesso di introdurre terapie innovative in grado di colmare bisogni clinici non soddisfatti”, afferma Alessandro Lattuada, Amministratore delegato di Otsuka Italia, in una nota. “Siamo focalizzati sul valore che le persone possono portare nel progresso delle cure. Le donne e gli under 30, che rappresentano rispettivamente il 50% e il 20% dei nostri dipendenti, costituiscono la colonna portante di Otsuka. Le alleanze con altre aziende sono fondamentali affinché molecole innovative arrivino in breve tempo a disposizione del paziente. Ricordiamo – sottolinea – le partnership con Lundbeck nelle neuroscienze, con Aurinia nella nefrologia e con Astex nell’oncoematologia”.
“La nostra ricerca – prosegue l’Ad Lattuada – vuole contribuire a creare soluzioni di livello mondiale in quelle aree che presentano esigenze mediche non ancora soddisfatte. Inoltre, è forte il nostro impegno per la sostenibilità ambientale: abbiamo piantato un bosco di 500 alberi a Meda”, in Brianza. Si tratta dell’inizio di un percorso che porterà Otsuka alla certificazione di ‘carbon neutrality’, grazie anche a un’altra iniziativa internazionale. In India, nello stato del Tamil Nadu, verranno installati impianti eolici, in grado di generare energia pulita.
La storia della farmaceutica – ricorda la nota – ha inizio nel 1921 quando Busaburo Otsuka, figlio di un contadino, rompe la tradizione e crea una fabbrica di materie prime chimiche nella prefettura di Tokushima, in Giappone. All’epoca l’azienda ha solo dieci dipendenti. Nel 1946 suo figlio, Masahito, trasforma l’azienda in una società di soluzioni endovenose, di cui diventa il più grande fornitore per gli ospedali del Giappone. Nel 1964 viene fondata Otsuka Pharmaceutical Co., Ltd. Oggi il gruppo Otsuka ha sede centrale a Tokyo. Quella che è nata come una piccola azienda fornitrice di sostanze chimiche in Giappone, oggi è un’organizzazione mondiale con migliaia di dipendenti.