(Adnkronos) – L’ex europarlamentare Antonio Panzeri, finito in manette nell’inchiesta Qatargate, “sembra aver sviluppato e animato un’organizzazione fraudolenta” caratterizzata da una “natura complessa, organizzata e ripetitiva” di fatti corruttivi; organizzazione rispetto alla quale “l’imputato sembra aver consapevolmente preso parte”. E’ quanto si legge nel mandato di arresto europeo firmato dal giudice belga Michel Claise e notificato a Maria Colleoni e Silvia Panzeri, rispettivamente moglie e figlia dell’ex eurodeputato, in attesa dell’udienza che dovrà decidere sulla loro consegna ai magistrati di Bruxelles.
Il giudice, nel mandato europeo, sottolinea come sussista il pericolo che “se messo in libertà, commetta nuovi crimini o delitti, analoghi o più gravi”, o possa ostacolare “lo svolgimento adeguato dell’istruttoria o che si sottragga all’azione della giustizia, tentando di rimuovere prove o entrando in collusione con terzi al fine di avvisarli o al fine di suscitare false testimonianze”.
E non si sbottona oltre chi ha eseguito i primi accertamenti sui conti correnti dell’ex eurodeputato, parlando solo di “cifre consistenti”. . Accertamenti richiesti dalla magistratura di Bruxelles ed eseguiti dalla procura di Milano volti a far luce sui possibili movimenti sospetti che possano rafforzare la tesi dell’accusa. Da quanto trapela, i documenti bancari che stanno arrivando sul tavolo della procura milanese contengono “alcuni spunti”, ma è troppo presto per quantificare pienamente i saldi dei sette conti correnti finora acquisiti e per riuscire a ricostruire l’esatta filiera di certi bonifici.
Al momento la magistratura milanese si sta limitando a seguire le indicazioni del Belgio, senza fare sequestri di iniziativa – che dovrebbero passare al vaglio di un giudice – ma in attesa di nuove indicazioni di Bruxelles (date per certe dagli inquirenti), non si esclude che il dipartimento Affari internazionali guidato dall’aggiunto Fabio De Pasquale possa arrivare ad agire in modo autonomo, anche se i tempi di un eventuale fascicolo milanese non sono affatto certi.
La commissione di Garanzia del Pd ha deciso di sospendere “cautelativamente” l’eurodeputato Andrea Cozzolino, coinvolto nella vicenda. Il provvedimento “è immediatamente esecutivo”.
La commissione si è riunita oggi, su richiesta del segretario Enrico Letta “in seguito alle notizie riportate dagli organi di stampa sullo sviluppo delle indagini relative alla rete di corruzione che ha agito per condizionare le decisioni del Parlamento europeo”, riferiva una nota. “Ciò al fine di assumere le determinazioni più opportune, a garanzia dell’onorabilità della comunità dei democratici e delle democratiche e a tutela degli stessi esponenti chiamati in causa – proseguiva – affinché siano più liberi di esporre le proprie ragioni e fornire i chiarimenti che saranno richiesti dalle autorità inquirenti. Il Partito Democratico conferma di essere parte lesa in questa vicenda e agirà conseguentemente in tutte le sedi giudiziarie”.
Durante la riunione “i componenti hanno deliberato di sospendere cautelativamente l’onorevole Andrea Cozzolino dall’Albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonché da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte. E ciò fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della magistratura relative allo scandalo ‘Qatargate’”.
“Il provvedimento – che applica le norme dello Statuto del Pd, del Codice Etico e del Regolamento delle Commissioni di Garanzie, e che mira a tutelare l’immagine del Partito Democratico e a consentire all’Onorevole Cozzolino (già comunque autosospesosi dal Gruppo S&D del Parlamento Europeo) la più ampia difesa delle proprie posizioni – è immediatamente esecutivo”.