Covid, test rapido prima di cenone Natale: cosa dicono Bassetti, Ciccozzi, Crisanti

(Adnkronos) – Fare un tampone per Covid prima del cenone di Natale? Gli esperti sono divisi sulla necessità di farlo. Ma prima di incontrare il 24 dicembre sera a cena o il 25 a pranzo delle persone anziane e fragili, cosa è meglio fare? 

“Fare un tampone prima del cenone di Natale non serve assolutamente a niente”, afferma all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commentando il tweet del virologo Roberto Burioni che ha affermato che farà un tampone rapido prima di cenare a Natale con i genitori, 93 e 92 anni, perché “non voglio esporli a rischi evitabili con un tampone di indolore”.  

“La dimostrazione è quello che è successo, ad esempio, nel programma tv Grande Fratello Vip, in cui i tamponi erano negativi, ma ci sono stati contagi- sottolinea Bassetti – I tamponi rapidi purtroppo sappiamo che hanno un numero importate di falsi negativi, ma ancora continuiamo con informazioni non corrette. Io credo che, se voglio tutelare i genitori anziani, il modo migliore è dirgli di vaccinarsi, di fare anche la quinta dose, e poi mangiandoci allegramente insieme, abbracciandoli e baciandoli”.  

“A chi mi chiede se farei un tampone per Covid prima di incontrare per il cenone di Natale delle persone anziane e fragili rispondo: sì, lo farei, certo”, evidenzia all’Adnkronos Salute il microbiologo e senatore Pd, Andrea Crisanti. “Così come allo stesso tempo consiglio a tutte quante le persone fragili, anche vaccinate, di mettersi la mascherina quando stanno in luoghi pubblici o quando incontrano persone che non hanno mai incontrato”, aggiunge.  

Sull’opportunità di fare un test pre-cenone “io penso la stessa cosa (di Burioni, ndr) – dice Crisanti – Se uno deve incontrare persone fragili, anche se vaccinato, ci vuole un po’ di senso di responsabilità. Tutto qui”. 

“Fare un tampone fai da te prima del cenone di Natale, con l’affidabilità che non è delle migliori visto che può dare nel 30% dei casi un falso negativo, è quasi inutile. A questo punto se si deve passare il Natale con anziani e fragili meglio che tutti indossino la mascherina Ffp2 al chiuso. E’ più sicura”. Così all’Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. 

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