(Adnkronos) – E’ evaso dai domiciliari che stava scontando nella casa del padre a Pero, nel Milanese, Massimiliano Sestito, 51 anni, condannato a trent’anni per l’omicidio del carabiniere Renato Lio avvenuto nel 1991 a Soverato e poi all’ergastolo per l’assassinio del boss della ‘ndrangheta Vincenzo Femia, avvenuto a Roma nel 2013, mentre Sestito era in permesso premio.
Sestito aveva finito di scontare la condanna a 30 anni per l’omicidio del carabiniere Lio, e per l’omicidio del boss Femia, dopo otto pronunce tra assoluzioni e condanne, era in custodia cautelare ai domiciliari in attesa dell’udienza in Cassazione, che si terrà venerdì prossimo.
Al 51enne erano stati concessi i domiciliari già lo scorso giugno, su istanza della difesa, ma in attesa del braccialetto elettronico ha lasciato il carcere di Terni solo quindici giorni fa, lo scorso 12 gennaio. A pochi giorni dalla decisione della suprema Corte, la sera del 30 gennaio, i carabinieri della compagnia di Rho si sono recati in casa del padre di Sestito per i consueti controlli, ma non hanno trovato il 51enne. Successivamente i militari hanno appurato che il braccialetto elettronico che l’uomo portava addosso era stato manomesso.
Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Rho, che hanno esteso le ricerche di Sestito a tutto il territorio nazionale.