(Adnkronos) – Un pallone spia della Cina sorvola gli Stati Uniti e alza la tensione tra Washington e Pechino. Il segretario di Stato americano Antony Blinken cancella il viaggio in programma in Cina. La vicenda, intanto, prosegue. Come il viaggio del ‘balloon’, tra domande e risposte ancora parziali. “Il primo passo è portarlo fuori dal nostro spazio aereo”, la formula usata da Blinken.
Qual è l’obiettivo della Cina? Quali informazioni dovrebbe raccogliere il pallone, che per Pechino è ‘solo’ uno strumento per monitorare il meteo? La versione cinese ovviamente non convince gli Usa. Secondo gli analisti americani, il pallone – che si muove verso Est – potrebbe essere utilizzato per raccogliere informazioni sui sistemi delle telecomunicazioni e sui radar degli Stati Uniti. In sostanza, gli strumenti installati sul pallone, sarebbero in grado di raccogliere informazione e trasmetterle a Pechino. Secondo la Cnn, gli Stati Uniti hanno adottato misure per impedire al ‘balloon’ di raccogliere dati sensibili.
Il pallone è stato segnalato nei cieli del Montana, su zone in cui sono installati silos destinati a missili intercontinentali e in aree in cui sono presenti basi strategiche usate dai bombardieri. Il Pentagono ha chiarito che il pallone, avvistato anche dai piloti di diversi voli (in particolare a circa 30 km dall’aeroporto di Kansas City, in Missouri), è un modello ‘spia’ e può essere manovrato a distanza. Attualmente vola a quote superiori rispetto a quelle dei voli civili.
Il Pentagono ha chiarito che al momento non viene presa in considerazione l’ipotesi di abbattere il pallone, come chiedono diversi esponenti repubblicani e come invoca – tra gli altri – anche l’ex presidente Donald Trump.
“Viste le dimensioni, i detriti sarebbero considerevoli e potrebbero ferire o uccidere civili, oltre a creare danni rilevanti”, ha sintetizzato il generale Pat Ryder, che ha risposto con ripetuti “non posso fornire ulteriori informazioni, stiamo monitorando la situazione”. Allo stato attuale, il pallone – che presumibilmente rimarrà nei cieli americani ancora per alcuni giorni – “non rappresenta una minaccia militare o fisica”.