SANREMO (ITALPRESS) – «Buonasera fratelli, buonasera sorelle. In questo mondo c’è bisogno di pace. Scambiatevi un segno di pace. Questo è il Festival delle polemiche, c’era bisogno di un po’ di pace». È un Rosario Fiorello in abito talare ad aprire il Festival di Sanremo 2020 al fianco di Amadeus. Dopo lo scoppiettante inizio Sanremo 2020 entra nel vivo con la gara delle Nuove Proposte: promossi alle semifinali Tecla Insolia (con il 50,4% sugli Eugenio in Via di Gioia) e Leo Gassmann (con il 54% su Fadi).
L’omaggio di Tiziano Ferro, altro ospite fisso della kermesse, a Domenico Modugno con una versione swing di “Nel blu dipinto di blu” introduce ai Campioni. Si parte con la grinta di Irene Grandi con “Finalmente tu”, continua Marco Masini con “Il confronto” e poi Rita Pavone che con “Niente (Resilienza 74)” raccoglie la standing ovation dell’Ariston e gli applausi della sala stampa. Nel frattempo sul palco ad annunciare le esibizioni si palesa Diletta Leotta abbigliata in giallo oro alla quale si sostituisce poi Rula Jebreal. La gara continua e non passa inosservato, almeno per il look in tutina trasparente glitterata, Achille Lauro che, mentre canta “Me ne frego” si denuda dopo essere entrato con una cappa che lo ricopre per intero. Continuano Diodato con “Fai rumore”, Le Vibrazioni con “Dov’è” con l’orchestra diretta da Beppe Vessicchio che torna all’Ariston e raccoglie applausi. La prima reunion (che, però, non è una novità) del 70° Festival di Sanremo è quella di Al Bano, che ha rischiato di cadere dalla scalinata, e Romina presentati dalla figlia Romina. E ancora il monologo sulla bellezza che sfiorisce di Diletta Leotta che dialoga con nonna Elena in prima fila. Il cast de “Gli anni più belli di Muccino” con Emma, che poi si esibirà anche in piazza Colombo nel palco esterno del Festival, anticipa la carrellata finale che vede Elodie con “Andromeda”, Bugo e Morgan con “Sincero”, Alberto Urso con “Il sole a Est”, Riki con “Lo sappiamo entrambi”, Raphael Gualazzi con “Carioca”. Contro la violenza sulle donne, sul finale, Gessica Notaro e Antonio Maggio cantano la nuova “La faccia e il cuore”, Rula Jebreal elenca i numeri “spietati” e racconta lo stupro della madre. “Non dobbiamo più avere paura, noi donne vogliamo essere libere nello spazio e nel tempo”, conclude.
(ITALPRESS).
L’omaggio di Tiziano Ferro, altro ospite fisso della kermesse, a Domenico Modugno con una versione swing di “Nel blu dipinto di blu” introduce ai Campioni. Si parte con la grinta di Irene Grandi con “Finalmente tu”, continua Marco Masini con “Il confronto” e poi Rita Pavone che con “Niente (Resilienza 74)” raccoglie la standing ovation dell’Ariston e gli applausi della sala stampa. Nel frattempo sul palco ad annunciare le esibizioni si palesa Diletta Leotta abbigliata in giallo oro alla quale si sostituisce poi Rula Jebreal. La gara continua e non passa inosservato, almeno per il look in tutina trasparente glitterata, Achille Lauro che, mentre canta “Me ne frego” si denuda dopo essere entrato con una cappa che lo ricopre per intero. Continuano Diodato con “Fai rumore”, Le Vibrazioni con “Dov’è” con l’orchestra diretta da Beppe Vessicchio che torna all’Ariston e raccoglie applausi. La prima reunion (che, però, non è una novità) del 70° Festival di Sanremo è quella di Al Bano, che ha rischiato di cadere dalla scalinata, e Romina presentati dalla figlia Romina. E ancora il monologo sulla bellezza che sfiorisce di Diletta Leotta che dialoga con nonna Elena in prima fila. Il cast de “Gli anni più belli di Muccino” con Emma, che poi si esibirà anche in piazza Colombo nel palco esterno del Festival, anticipa la carrellata finale che vede Elodie con “Andromeda”, Bugo e Morgan con “Sincero”, Alberto Urso con “Il sole a Est”, Riki con “Lo sappiamo entrambi”, Raphael Gualazzi con “Carioca”. Contro la violenza sulle donne, sul finale, Gessica Notaro e Antonio Maggio cantano la nuova “La faccia e il cuore”, Rula Jebreal elenca i numeri “spietati” e racconta lo stupro della madre. “Non dobbiamo più avere paura, noi donne vogliamo essere libere nello spazio e nel tempo”, conclude.
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