NEW YORK (ITALPRESS) – E’ morto, all’età di 103 anni, l’attore Kirk Douglas, star della storia del cinema americano.
La sua prima interpretazione cinematografica è quella di un giovane procuratore distrettuale nel film Lo strano amore di Marta Ivers (1946) di Lewis Milestone, accanto a Barbara Stanwyck e Van Heflin; l’anno seguente affianca Robert Mitchum e Jane Greer in Le catene della colpa di Jacques Tourneur.
Conquista l’interesse del pubblico e della critica interpretando un pugile forte atleticamente, ma di scarse qualità umane, in Il grande campione (1949) di Mark Robson; il successo definitivo arriva però con L’asso nella manica (1951) di Billy Wilder, in cui interpreta Chuck Tatum, giornalista senza scrupoli che specula sul dramma di un minatore intrappolato dopo il crollo in una miniera. Seguono Pietà per i giusti (1951) di William Wyler, accanto ad Eleanor Parker, in cui interpreta un poliziotto spietato, e Il bruto e la bella (1952) di Vincente Minnelli, nei panni di un produttore cinematografico dal cuore di pietra che tormenta la fragile diva Lana Turner. Nel 1954, dopo avere interpretato in Italia il mito di Ulisse di Mario Camerini, dove affianca Silvana Mangano ed Anthony Quinn, fonda una propria casa di produzione denominata Bryna Productions (dal nome della madre), con la quale realizza i suoi più grandi successi da protagonista. Nel 1956 interpreta il pittore Vincent van Gogh nel film Brama di vivere, diretto da Vincente Minnelli, mentre al 1957 risale uno dei capolavori nella sua ricca filmografia, Orizzonti di gloria, pellicola fortemente antimilitarista diretta dal giovane Stanley Kubrick ed al quale Douglas teneva molto. Sempre diretto da Kubrick, l’attore sarà il protagonista nel 1960 del kolossal Spartacus. Nella sua lunga carriera è stato anche un eccellente interprete di film western, tra i quali sono da ricordare Il grande cielo (1952) di Howard Hawks, L’uomo senza paura (1955) di King Vidor, e Sfida all’O.K.
Corral (1957) di John Sturges: in quest’ultimo impersonò splendidamente il personaggio del medico Doc Holliday, al fianco di Burt Lancaster nel ruolo dello sceriffo Wyatt Earp.
(ITALPRESS).
La sua prima interpretazione cinematografica è quella di un giovane procuratore distrettuale nel film Lo strano amore di Marta Ivers (1946) di Lewis Milestone, accanto a Barbara Stanwyck e Van Heflin; l’anno seguente affianca Robert Mitchum e Jane Greer in Le catene della colpa di Jacques Tourneur.
Conquista l’interesse del pubblico e della critica interpretando un pugile forte atleticamente, ma di scarse qualità umane, in Il grande campione (1949) di Mark Robson; il successo definitivo arriva però con L’asso nella manica (1951) di Billy Wilder, in cui interpreta Chuck Tatum, giornalista senza scrupoli che specula sul dramma di un minatore intrappolato dopo il crollo in una miniera. Seguono Pietà per i giusti (1951) di William Wyler, accanto ad Eleanor Parker, in cui interpreta un poliziotto spietato, e Il bruto e la bella (1952) di Vincente Minnelli, nei panni di un produttore cinematografico dal cuore di pietra che tormenta la fragile diva Lana Turner. Nel 1954, dopo avere interpretato in Italia il mito di Ulisse di Mario Camerini, dove affianca Silvana Mangano ed Anthony Quinn, fonda una propria casa di produzione denominata Bryna Productions (dal nome della madre), con la quale realizza i suoi più grandi successi da protagonista. Nel 1956 interpreta il pittore Vincent van Gogh nel film Brama di vivere, diretto da Vincente Minnelli, mentre al 1957 risale uno dei capolavori nella sua ricca filmografia, Orizzonti di gloria, pellicola fortemente antimilitarista diretta dal giovane Stanley Kubrick ed al quale Douglas teneva molto. Sempre diretto da Kubrick, l’attore sarà il protagonista nel 1960 del kolossal Spartacus. Nella sua lunga carriera è stato anche un eccellente interprete di film western, tra i quali sono da ricordare Il grande cielo (1952) di Howard Hawks, L’uomo senza paura (1955) di King Vidor, e Sfida all’O.K.
Corral (1957) di John Sturges: in quest’ultimo impersonò splendidamente il personaggio del medico Doc Holliday, al fianco di Burt Lancaster nel ruolo dello sceriffo Wyatt Earp.
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