(Adnkronos) –
Donald Trump,
dopo l’incriminazione legata al caso Stormy Daniels
, dovrà presentarsi in tribunale martedì 4 aprile alle 14.15 ora americana (le 20.15 in Italia). Lo ha dichiarato un portavoce della procura di Manhattan, a New York, confermando l’orario dell’udienza durante la quale verranno notificate le accuse all’ex presidente. Trump quindi è chiamato a consegnarsi in tribunale dove verranno svolte tutte le procedure di rito, comprese foto segnaletiche e il rilevamento delle impronte digitali.
Non ci saranno però, a quanto pare le manette, secondo quanto dichiarato dall’avvocato di Trump, Joe Tacopina. “Il presidente non sarà in manette”, ha detto a Abcnews, esprimendo la convinzione che comunque i procuratori “cercheranno di spettacolarizzare la cosa in ogni modo”.
“A quanto ho capito, saranno chiusi interi blocchi intorno al tribunale che sarà chiuso al pubblico – ha detto ancora parlando delle misure di sicurezza – andremo lì, dichiareremo la non colpevolezza, presenteremo una serie di mozioni con cui, in modo aggressivo, metteremo in discussione la legalità di questo caso”.
TRUMP CONTRO IL GIUDICE – “Il giudice a cui è stato assegnato il mio caso da caccia alle streghe, mi odia”. Così, con un post a caratteri cubitali su Truth Social, Trump si è scagliato contro il giudice che la prossima settimana gli notificherà formalmente le accuse per le quali è stato incriminato dalla procura di Manhattan.
“Si chiama Juan Manuel Marchan, è stato personalmente scelto da Bragg ed i suoi procuratori ed è la stessa persona che ha costretto il mio 75enne ex Cfo Allen Weisselberg, a dichiararsi colpevole (dichiarati colpevole, anche se non lo sei, e prendi 90 giorni, opponiti e prenderai 10 anni)”, ha aggiunto, riferendosi ad uno dei casi di irregolarità finanziarie della Trump Organization.
“Ha fatto pressioni su Allen, una cosa che un giudice non può fare, ed ha trattato in modo pessimo la mia società, che non si è dichiarata colpevole, appelliamoci!” ha concluso Trump.