Santanchè, Schlein: “Assurdo silenzio Meloni”. Anche Conte attacca

(Adnkronos) – Ancora polemiche nell’opposizione dopo l’inchiesta di Report, che nell’ultima puntata si è occupato del ministro Daniela Santanchè e della gestione delle società Visibilia e Ki Group. Oggi a intervenire nuovamente dalla manifestazione della Cgil sulla Sanità sono la segretaria Pd Elly Schlein e il leader M5S Giuseppe Conte. 

“Mentre il governo sta andando avanti su un decreto lavoro che aumenta la precarietà, c’è una ministra che non pagava fornitori e laboratori mentre incassava compensi d’oro. Il Pd chiede chiarezza, chiede a Meloni di uscire dal silenzio e alla ministra di dimettersi”, attacca Schlein, che continua: “Abbiamo anche depositato una interrogazione perché pare che quella stessa società abbia ricevuto 2,7 milioni di euro come prestito da Invitalia e non lo abbia restituito. Ma può una ministra essere in debito con lo Stato?”, si chiede. “Riferisca in aula. Troviamo assurdo il silenzio di Meloni e che l’unica risposta di Santanché sia stata quelle di adire a vie legali. Inaccettabile”, insiste. “Anche Lega e Forza Italia hanno chiesto a Santanché di riferire in aula, c’è imbarazzo nella maggioranza”, conclude la dem. 

All’attacco anche Conte: “Non possiamo permettere che passi un principio di arroganza del potere nei confronti dei cittadini. Santanché ha accettato il suo mandato, ci sono oneri e responsabilità, la sede in questo momento è il Parlamento venga, chiarisca e valuteremo”. “Faremo tutte le mosse conseguenti a un atteggiamento inaccettabile. Dire querelerò non è sufficiente. C’è un aspetto giuridico e uno morale”, conclude. 

“Quali iniziative urgenti il governo intenda adottare al fine di fare al più presto chiarezza sui gravi fatti che riguardano la titolare del dicastero del Turismo Daniela Santanché e che, al di là delle loro eventuali implicazioni sui piani civile e penale, non sono degni della disciplina e dell’onore che dovrebbero caratterizzare le azioni di un ministro della Repubblica”. E’ quanto chiede il gruppo del Pd al Senato alla premier Giorgia Meloni, alla ministra del Lavoro Marina Calderone e al ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, con un’interrogazione urgente di cui è primo firmatario il senatore e responsabile economico del Pd, Antonio Misiani. 

“Secondo l’inchiesta di Report e secondo quanto riportato da vari quotidiani – spiegano i senatori del Pd nell’interrogazione – dal 2018, momento in cui Santanché e Mazzaro, suo socio ed ex compagno, sono subentrati nella gestione diretta della società Ki Group, quest’ultima ha cominciato ad avere difficoltà nel pagare i fornitori e ha accumulato debiti fino a 8 milioni di euro, quasi un quarto del fatturato, riportando bilanci in rosso, lavoratori mandati a casa senza liquidazione, ditte messe in difficoltà, o addirittura strozzate, mancato saldo delle forniture”.  

“Tanto che – avvertono – in nove anni il valore del gruppo è passato da 35 milioni a 465.000 euro. E mentre gli azionisti hanno versato 23 milioni di euro, la ministra ha ricevuto 2 milioni e mezzo di euro per le cariche sociali e il socio, Canio Mazzaro, circa 6 milioni di euro. Non solo. Da atti pubblici risulta che la ministra, attraverso la società immobiliare Dani srl, sia socia della Ki Group srl e sia stata destinataria di numerosi aiuti di Stato, tra cui un credito di imposta di 600mila euro e un finanziamento di Invitalia spa pari a 2,7 milioni di euro, nell’ambito degli aiuti connessi all’emergenza epidemiologica da COVID-19, di cui ora la società è debitrice con lo Stato”.  

“Anche per quanto riguarda la gestione delle società Visibilia da parte della ministra – rimarcano – sono state riscontrate ‘gravi irregolarità’ e ‘un’irreversibile crisi reddituale’, per cui nell’inchiesta, aperta per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio, tra gli altri risulta indagata proprio la ministra Santanché. A fronte di questi fatti crediamo necessario che il governo chiarisca. Vorremmo inoltre sapere – concludono i senatori del Pd – quali azioni il Governo intenda adottare per tutelare i lavoratori delle società Visibilia e Ki Group e sanzionare i comportamenti scorretti delle due società nei confronti dei loro dipendenti”. 

(Adnkronos)