(Adnkronos) – “C’è necessità nel tessuto delle piccole e medie imprese della logistica a trovare personale qualificato. Le opportunità sono tante, ben remunerate. Ma serve una formazione adeguata”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Gianmario Lacchi, imprenditore titolare della Lacchi spa, azienda romana specializzata nella logistica conto terzi, operativa su tutto il territorio nazionale con la specializzazione sul Centro-Sud Italia.
Un imprenditore innovativo che dal 2014 ha deciso di dare una svolta sostenibile alla propria azienda. “Negli ultimi dieci anni abbiamo fatto un salto evolutivo che ancora non riscontro in aziende del settore per quanto riguarda uno sguardo più attento al patto ambientale. Siamo i primi nel comparto ad avere dei camion totalmente elettrici e di grandi dimensioni, non piccoli furgoni che sono già nelle flotte di diversi corrieri. Stiamo parlando di camion molto grossi, che ancora oggi le case produttrici stanno lanciando sul mercato”.
Un comparto, quello della logistica, rimarca Lacchi, che non riesce a ‘sfondare’ tra chi è alla ricerca di lavoro. “Il settore della logistica non ha un grosso appeal tra le persone che escono dalla scuola e si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro. E non ne capisco il perchè essendoci una grande necessità di richiesta di personale. Personale che però fatichiamo a trovare qualificato, nonostante sappiamo che ci sono alcuni its nel nord Italia dedicati alla logistica”.
“Tanti anni fa -racconta Lacchi- iniziai una collaborazione con l’università La Sapienza di Roma che aveva un ottimo master in logistica, che poi però è stata interrotto per mancanza di persone interessate a questo percorso formativo. E pensare che la logistica è quel ‘tessuto nervoso’ che tocca tantissime nostre attività quotidiane. Ormai siamo tutti abituati a ricevere il pacco di Amazon ma tutto quello che c’è dietro alle aziende, molto più piccole, si conosce poco”, rimarca.
“Aziende le cui attività richiedono personale qualificato. Dal responsabile del traffico a chi si occupa dello stoccaggio e movimentazione delle merci, oggi queste figure mancano. O più semplicemente la manutenzione dei nostri camion elettrici che sul territorio nazionale ancora nessuno sa fare”, spiega Lacchi.
E per chi si vuole avvicinare a questo mondo, sottolinea Lacchi, le prospettive di salario non sono da buttare via. “Operatori doganali, responsabili di traffico internazionale, amministrativo di import export sono dei profili che possono valere un salario tra i 35 e i 60 mila euro lordi. C’è una grande formazione da fare sulle normative, ad esempio sul come gestire un camion che deve attraversare diverse nazioni”. Professionalità che spesso oggi si formano sul campo, ma che sarebbe meglio, sottolinea l’imprenditore, ‘ricevere’ già formate. “C’è bisogno di una specializzazione che normalmente si fa sul campo aziendale, ma se ci fosse l’opportuniità di avere delle persone già preparate le aziende sarebbero più pronte al cambio generazionale”, conclude.