(Adnkronos) – “Non è stato ancora isolato il ceppo di virus respiratorio sinciziale (Vrs) che circolerà in Italia ma è chiaro che arriverà a breve con l’autunno e la riapertura delle scuole. Però, abbiamo i dati australiani e americani che ci dicono che sarà un’epidemia bella forte, non so se con un impatto importante in termini di ricoveri come accaduto lo scorso anno. Dobbiamo anche verificare le possibili varianti, perché questo virus muta come Sars-CoV-2”. A fare il punto, per l’Adnkronos Salute, sullo scenario autunnale dei casi di Vrs, primo responsabile delle bronchioliti nei bambini, è Fabio Midulla, responsabile del reparto di Pediatria di Urgenza del Policlinico Umberto I di Roma e presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri).
Come ci si prepara ad affrontare questa ondata di bronchioliti che si sommerà anche al Sars-CoV-2 e all’influenza? “La risposta è la prevenzione primaria – ricorda Midulla – la pulizia delle mani, l’uso della mascherina nei luoghi affollati se si è a contatto con bambini raffreddati, non mandare a scuola i piccoli senza che abbiano recuperato bene dopo una febbre. Il virus respiratorio sinciziale – prosegue – colpisce specialmente i bambini più piccoli sotto i 6 mesi di vita, quindi è chiaro che nel caso di altri fratelli è meglio che non ci sia un contatto stretto”. Dal punto di vista delle terapie e dei vaccini? “Speriamo che venga approvato l’anticorpo monoclonale che già ha avuto il via libera in Usa – risponde il presidente della Simri – e poi ci sono tre vaccini, due per gli adulti over 60 e 1 per le donne in gravidanza, aspettiamo che arrivino anche in Italia”.
C’è anche un elemento che preoccupa il presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri): la gestione dei casi di Vrs in Pronto soccorso. “Ci sono delle linea guida per il trattamento delle bronchioliti in emergenza – avverte -. Sappiamo che oggi su 100 bambini con il virus solo 30 seguono le linee guida internazionali, c’è stato anche un aggiornamento nel 2022 di questo documento. Sono raccomandazioni che valgono sia per i pediatri che gli ospedalieri”.