(Adnkronos) – “L’immunizzazione dell’adulto è diventata fondamentale e dobbiamo spingere per ampliarla poiché, per anni, abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulla protezione dei bambini, altrettanto importante, ma ora che l’aspettativa di vita è aumentata, ci sono sempre più persone anziane che hanno comorbidità e devono essere vaccinate”. Così Yan Sergerie, Vice President and Global Medical Portfolio Lead di Gsk, durante un incontro con la stampa presso Wavre, uno dei tre principali siti di vaccini della biofarmaceutica in Belgio.
“Più si invecchia – spiega Sergerie – e più si va incontro al fenomeno dell’immunosenescenza , quindi è molto importante che ognuno di noi capisca che la vaccinazione può ristabilire l’efficacia del sistema immunitario degli adulti e che le vaccinazioni possono offrire un’ampia protezione contro le malattie infettive. Il nostro sistema immunitario non segue per forza la nostra età anagrafica ma ha una propria età biologica. Qualcuno avrà quindi un sistema immunologico più giovane, altri più vecchio. La verità è che – aggiunge – quando diventiamo anziani anche il nostro sistema immunitario diventa anziano e coloro che soffrono di malattie croniche o hanno patologie pregresse saranno più esposti e avranno maggior rischio di avere complicazioni mediche severe”.
Con l’aumento dell’aspettativa di vita e il rapporto sempre più sfavorevole tra popolazione attiva e non attiva – si è ricordato nel corso dell’incontro – tenderà ad aumentare anche l’onere socioeconomico correlato alla cura, all’assistenza e alle spese previdenziali destinate agli anziani, causando il cosiddetto longevity shock. “C’è bisogno che i governi investano di più per quanto riguarda le vaccinazioni dell’adulto – sottolinea Sergiere – Per far si che ne capiscano l’importanza è necessario parlare la loro lingua, ossia dimostrare che le vaccinazioni, oltre a essere una prevenzione per molte malattie, sono un investimento a livello economico. Si avranno sempre più adulti in buona salute che avranno la capacità di continuare a pagare le tasse e non diventare un peso per il sistema sanitario”.
Sull’importanza dell’immunizzazione dell’adulto, Sergiere osserva che, “quando si va dal medico a discutere di colesterolo, di pressione alta, si valuta anche se si fa esercizio, o no, se si fuma o meno, se si segue una dieta appropriata. Anche i vaccini – ricorda – devono essere parte di questo discorso. La discussione dovrebbe essere sull’immunizzazione a 360 gradi. Questo richiede molto impegno da parte di tutti: comunità medica, pazienti, istituzioni, industria e media. Serve creare awareness (conoscenza, ndr) sull’immunizzazione dell’adulto e le conseguenze devastanti delle malattie infettive. Credo comunque che stiamo andando nella direzione giusta e che Gsk – conclude Sergiere – possa giocare un ruolo fondamentale in questo perché siamo la più grande rete industriale di vaccini in tutto il mondo a fornire vaccini che aiutano a proteggere le persone in tutte le fasi della vita. Come azienda abbiamo investito molto in innovazione e oggi abbiamo un portfolio di vaccini molto competitivo”.
Il sito di Wavre di Gsk è il più grande sito di produzione di vaccini al mondo. Ha un’estensione che equivale a 70 campi da calcio. I siti di Rixensart, Wavre e Gembloux contano 9mila collaboratori, di cui 1.800 ricercatori, in rappresentanza di più di 80 nazionalità. I vaccini prodotti qui vengono esportati in più di 160 paesi. Quasi un quarto dei collaboratori di Gsk Vaccines in Belgio sono specializzate nella scoperta di nuovi vaccini e nello sviluppo di prodotti combinati per la prevenzione delle infezioni che causano gravi problemi medici nel mondo.