Allarme antisemitismo in Europa: dalla Francia alla Germania, crescono odio e intolleranza

(Adnkronos) – Un incendio doloso nella sezione ebraica del cimitero di Vienna la scorsa notte, stelle di David tracciate ieri mattina sulle facciate di case parigine. In Europa è ormai allarme antisemitismo, dopo che il conflitto in Medio Oriente ha riacceso manifestazioni di odio e intolleranza contro gli ebrei, nelle strade e online. Manifestazioni vergognosamente iniziate sin dal 7 ottobre, quando l’attacco di Hamas ai kibbutz e le comunità agricole al confine con Gaza ha causato la morte di 1.400 civili, il maggior numero di ebrei uccisi in un solo giorno dopo la Shoah.  

In Francia, dopo il 7 ottobre si sono registrati più di 850 episodi di antisemitismo e 6mila segnalazioni di odio on line. In Gran Bretagna, nei primi quattro giorni dopo l’attacco di Hamas sono stati rilevati 89 incidenti antisemiti, quattro volte di più dello stesso periodo nel 2022. Nella sola Londra, fra il 7 e il 18 ottobre gli incidenti antisemiti sono stati 218, con un aumento del 13%, riferisce la polizia. 

In Germania, il Centro di ricerca e Informazione sull’antisemitismo (Rias) ha documentato 70 incidenti entro il 18 ottobre, il triplo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Fra questi un caso di estrema violenza, un tentativo di incendiare un centro ebraico e una sinagoga a Berlino e stella di David tracciate su 12 edifici, una pratica particolarmente agghiacciante si pensa al passato nazista della Germania. Il dato generale raccolto dalle autorità tedesche è ancora più allarmante, con una crescita del 240% degli episodi di antisemitismo. Mentre in Austria si arriva addirittura ad un più 300%.  

“Riceviamo molte informazioni, molte chiamate ed email da ebrei che vivono in Europa, sia singoli che istituzioni, sinagoghe, scuole”, ha detto a Euronews il rabbino Menachem Margolis, presidente della European Jewish Association, parlando di una crescita di incidenti come non se ne vedevano da decenni.  

Gli ebrei raccontano di ricevere “molte più osservazioni, occhiatacce, sguardi di odio, minacce di morte e di aggressione fisica”, afferma il rabbino, spiegando che molte famiglie stanno prendendo misure extra di protezione delle case.  

Da tutta Europa arrivano intanto storie di ebrei che evitano di uscire in casa con la kippah, il copricapo religioso, o che scelgono di non mandare i figli nei centri culturali ebraici o le sinagoghe. Mentre nella città tedesca di Halle, teatro quattro anni fa di un attentato di estrema destra contro la sinagoga, la comunità ebraica locale ha cancellato una celebrazione che era prevista da tempo, malgrado la polizia avesse offerto una protezione rafforzata. 

(Adnkronos)