(Adnkronos) – È atterrato all’aeroporto di Venezia, con mezz’ora di anticipo, il Falcon 900 partito da Francoforte con a bordo Filippo Turetta, il 21enne arrestato per l’omicidio della ex fidanzata Giulia Cecchettin. Turetta è arrivato, con un’ora di anticipo rispetto al programma, su un volo militare partito da Roma e che ha fatto scalo a Francoforte, città tedesca non distante dal carcere di Halle dove è stato detenuto una settimana. Scortato da agenti del Servizio cooperazione internazionale della polizia (Scip) e agenti tedeschi, il giovane riceverà negli uffici della polizia di frontiera l’ordinanza di custodia cautelare. Quindi, accompagnato dai carabinieri, lo attende un viaggio di circa un’ora fino al carcere Montorio di Verona.
Dietro le sbarre lo aspetta un primo passaggio in infermeria, per verificare le condizioni generali di salute, e tutte quelle procedure burocratiche dell’ufficio matricole prima di essere portato in una cella del reparto protetti, una precauzione che si prende per motivi di sicurezza per evitare possibili ritorsioni o disordini all’interno del carcere data anche l’attenzione della stampa sul caso.
Il 21enne sarà in isolamento, sorvegliato 24 ore su 24 per evitare gesti autolesivi, in una cella spoglia di due metri per tre. I primi a poterlo incontrare saranno i suoi difensori, gli avvocati Giovanni Caruso ed Emanuele Compagno. I genitori, papà Nicola e mamma Elisabetta, invece, dovranno essere autorizzati prima di varcare l’ingresso della casa circondariale, il che avverrà probabilmente dopo l’interrogatorio di garanzia in programma all’inizio della prossima settimana.
Turetta non dovrebbe essere interrogato prima di lunedì 27 novembre. L’interrogatorio di garanzia dovrà comunque essere fatto entro cinque giorni dal gip di Venezia Benedetta Vitolo.
All’interrogatorio, da quanto si apprende, sarà presente il pm Andrea Petroni (non è necessaria la presenza della pubblicazione accusa, ndr) che potrebbe chiedere un aggravamento rispetto ai reati contestati di omicidio e il sequestro di persona, anche l’occultamento di cadavere: il giovane, secondo le ricostruzioni, ha caricato in auto il corpo di Giulia Cecchettin e ha percorso oltre 100 chilometri prima di gettare il cadavere in un dirupo vicino al lago di Barcis. Mentre i difensori potrebbero chiedere una misura alternativa al carcere o già in questa fase la perizia psichiatrica. Se i legali non avanzeranno istanze, il gip non deve scrivere nessun nuovo provvedimento. Al giudice il giovane potrebbe ripetere la confessione già resa alla polizia tedesca, dove è stato arrestato, oppure decidere, assistito dai legali Giovanni Caruso ed Emanuele Compagno, di avvalersi della facoltà di non rispondere.