Vertice tra Meloni, Salvini e Tajani a Palazzo Chigi dopo le tensioni sulle Regionali

(Adnkronos) – A quanto si apprende, questa mattina c’è stato un vertice a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Meloni è arrivata attorno alle 10 nella sede del governo, a stretto giro sono giunti anche i leader di Lega e Forza Italia. L’incontro arriva dopo le tensioni sulle candidature alle prossime elezioni regionali, in particolare sul caso Sardegna, tra Lega e Fratelli d’Italia 

La Lega, infatti, insiste per la conferma di Christian Solinas alla presidenza della Regione mentre Fratelli d’Italia punta su un altro cavallo, Paolo Truzzu, la cui candidatura sarà ufficializzata nel week end.  

“Solinas? Per noi Truzzu è il candidato migliore” tagliava corto ieri in Transatlantico, a Montecitorio, il deputato sardo e presidente della commissione Trasporti della Camera, Salvatore Deidda, che annunciava: ”Sabato a Quartu Sant’Elena, si terrà un convegno di Fdi, dove verrà presentata la candidatura di Truzzu come governatore e sono stati invitati anche gli alleati Fi e Lega”. 

”Per me i governatori della Lega che, secondo i dati, sono i più amati d’Italia sono un valore aggiunto, così come i sindaci della Lega. Ho incontrato Solinas per parlare di porti e aeroporti sardi. Gli italiani un anno e rotto fa hanno scelto il centrodestra unito per governare l’Italia e lo stanno apprezzando e sostenendo. Per me è sempre l’unità del centrodestra il valore più importante. E per me se un sindaco e un governatore hanno lavorato bene al primo mandato è giusto e naturale ricandidarli. Detto questo, non scelgo da solo, scegliamo tutti insieme. La cosa più semplice sarebbe ricandidare gli uscenti in tutte le Regioni dove ora si andrà a votare, visto che tutti hanno ben lavorato. Se qualcuno dice che non vuole candidare Tizio o Caio, mi deve spiegare perché e dove ha sbagliato”, le parole di Matteo Salvini, ieri sera, a ‘Cinque minuti’ di Bruno Vespa. “Non mi interessano le compensazioni…” ha poi precisato alla domanda di Vespa su un piano B in caso di mancata candidatura di Solinas. 

Allo stato, dunque, la Sardegna sembra diventata una partita a due, tra Lega e Fdi. Antonio Tajani, segretario nazionale di Fi, professa ottimismo: ”Sulle candidature alle regionali troveremo una soluzione, come sempre. E’ dal 1994 che andiamo uniti, non c’è problema”. 

La Lega chiede intanto di approvare una norma che permetta ai governatori delle regioni di poter correre per un terzo mandato. La proposta di legge è a firma del deputato e segretario della Liga veneta, Alberto Stefani che ha depositato la sua proposta di legge a Montecitorio. Nel testo si prevede di estendere da due a tre il limite dei mandati possibili per la carica di presidente delle regioni.  

“L’articolo 1 della presente proposta di legge -spiega nella premessa ai due articoli il leghista- si propone di estendere, da due a tre, il limite di mandato consecutivo per l’elezione a suffragio universale e diretto del Presidente della Giunta regionale, al fine di valorizzare il lavoro svolto dai governatori e lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati, in linea con il sistema democratico che contraddistingue il nostro Paese”. “L’articolo 2, precisa che le disposizioni della presente legge si applicano con riferimento ai mandati successivi alle elezioni effettuate dopo la data di entrata in vigore delle leggi regionali di attuazione. La proposta di legge, di natura ordinamentale, non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”, viene ancora riferito.  

Ecco a seguire i due articoli su cui chiede l’intervento del legislatore il partito di Matteo Salvini. Art. 1 (Modifica all’articolo 2 della legge 2 luglio 2004, n. 165) 1. All’articolo 2, comma 1, lettera f), della legge 2 luglio 2004, n. 165 le parole: “secondo mandato” sono sostituite dalle seguenti: “terzo mandato”. Art. 2 (Disposizione di coordinamento) 1 Le disposizioni della presente legge si applicano con riferimento ai mandati successivi alle elezioni effettuate dopo la data di entrata in vigore delle leggi regionali di attuazione. 

(Adnkronos)