(Adnkronos) – Piume, occhiali da vista e da sole, drappeggi e note punk. Ma anche pennellate di bianco e il ritorno del Barbiecore. La terza serata di Sanremo 2024 si tinge ancora una volta di nero (il colore scelto quasi all’unanimità dagli artisti in gara) ma stavolta con varianti sparkling.
E’ il caso di Il Tre, primo a esibirsi, in completo nero con giacca cropped e petto tatuato in bella mostra. I capelli platino portati con il gel sono il tocco di stile. “Sei bella come il sole” dice alla madre portandole un mazzo di fiori. Romantico e senza fronzoli. Voto: 7.
Non rinuncia alla minigonna, stavolta in versione bon chic bon genre, Loredana Bertè, che introduce il collega tornando a vestire Valentino in un look custom made realizzato da Pierpaolo Piccioli e composto da little black dress nero, camicia bianca e stivaletti con tacco a spillo. Sobria ma di classe. Voto 6. Indossa una giacca dorata puntellata di nero il padrone di casa, Amadeus, ed è subito effetto Ferrero Rocher, manca solo Ambrogio. Voto 5.
Banale, forse troppo, Alfa, che introduce Maninni con la solita maglia nera con il solito cuoricino giallo stampato sul petto. Rimandato. Impeccabile, invece, il collega, con camicia decorata di petali e pantaloni a vita altissima con tanto di fascia. Per lui 7 e mezzo. Bnkr44 , è l’Ariston non un saloon western. Il Texas style, con tanto di giacche patchwork, stampe cowboy e stivali texani, solo sei Pharrell Williams da Louis Vuitton. Non classificati. Elegantissimo, invece, Fred De Palma, che li presenta in pantaloni neri e camicia bianca con due fasce lunghe che fanno capolino sotto la giacca. Voto: 7 per la creatività.
Impeccabili, come sempre, i Santi Francesi, con smoking destrutturato e camicia con maniche a sbuffo in uno stile che fa un po’ flaneur un po’ poeta maledetto. Per loro voto: 8. A presentarli è Clara, che dopo le mise sensazionali delle prime due serate non decolla in total black, abito lunghissimo con drappeggio, che in controluce fa intravedere le gambe. Gli occhiali da vista che inforca, però, stile prima della classe, rovinano tutto. Voto 5 e mezzo.
Mattatrice della serata è Teresa Mannino. La comica siciliana, classe 1970, affronta il palco nello stesso modo in cui è solita divertire il pubblico, graffiando con intelligenza anche nel look. La co-conduttrice sceglie pantaloni dal taglio flare e camicia in seta con maniche arricchite di morbide piume, in un total white bianco e striature argento, che fa tanto American Hustle. Un look perfetto, realizzato per lei da Roberto Cavalli by Fausto Puglisi.
“Cominciate con i commenti sui vestiti – incalza la comica – questo look è splendido, guardate che bello, ringrazio il mio stilista perché è lo stesso di Jennifer Lopez, Madonna, Taylor Swift, Michelle Obama e ora anche di Teresa Mannino”. Il risultato finale, c’è da dire, è incantevole e non ha note stonate “E’ quella zia pazza che ai pranzi intrattiene una famiglia intera” cinguetta qualcuno su X. Voto: 7. Promossi anche i cambi d’abito della comica: il secondo è un completo verde animalier, il terzo è la versione in rosa del primo, il quarto nero. Ruggente e per questo impeccabile. Voto: 8.
Se Teresa Mannino fa centro c’è però chi, come Il Volo, cade ancora una volta nel circolo vizioso della banalità più assoluta, anche un po’ polverosa. Vestito Emporio Armani, il trio non convince neanche stavolta in giacche di velluto un po’ troppo senior. Non ci siamo, ragazzi. Voto 5. Originale, invece, Mr. Rain, sempre griffato Fendi, in un abito di raso fumo di Londra e maglia scintillante con tagli e abbottonatura laterali. Voto 7. Total black (basta, pietà!) anche per Eros Ramazzotti, tra gli ospiti della serata, che si esibisce con ‘Terra Promessa’ scegliendo un look firmato Giorgio Armani. Poco incisivo. Voto 6. Rose Villain fa Rose Villain. Felina, si mangia il palco e anche lo sparuto Gazzelle, con una bodysuit monospalla e lunghissimo drappeggio di Balenciaga. I capelli effetto wet vincono a mani basse. Il popolo della rete esulta: ”E’ la quarta Occhi di gatto”. E noi anche. Voto: 9.
Non fanno una piega Paola e Chiara, esibendosi dal Suzuki stage. Le intoccabili beniamine della rete scelgono lo stesso abito: un longdress nero cut-out con inserti di cristalli e spalle nude. Sexy con garbo. Voto 6 e mezzo per entrambe. Elegante ma senza sforzo Sabrina Ferilli, che torna a scendere le scale dell’Ariston fasciata in un abito nero con strisce di velluto che la slanciano. “Ti trovo splendida come sempre, sei bellissima” dice Amadeus. Lei convince ma non sbalordisce. Voto 7-. ‘Fino a qui’ Alessandra Amoroso ci aveva quasi convinto. Stavolta però, presentata da Dargen D’Amico ricoperto di ‘parole’ nere sull’abito bianco by Moschino, strappa più di un consenso esibendo un abito nero tutto spacchi, pelle nuda, trasparenze e drappeggi. Bella, bellissima. Voto: 8. Il Gianni Morandi nazionale non si discute. Elegantissimo in smoking di velluto con punti luce di Giorgio Armani, apre tutte le porte dello stile. Voto 9.
La strana coppia? I Ricchi e Poveri presentati da BigMama. Loro sempre Barbie e Ken a Las Vegas, stavolta con il colore corretto: paillettes rosa ovunque (persino sulla cravatta) e mantella di piume. Lei tiara in testa e abito nero con spacco profondissimo fa mostra del suo lato chic. Promossa con 7. Angelina Mango, che noia! Per la terza serata la cantante è in versione madonnina gitana, con crop top hoodie e gonna in broccato effetto metal-mesh e inserti drappeggiati di Etro. Voto 4. Fa meglio Irama. Del resto, squadra che vince non si cambia: il cantante torna a indossare aderentissimi pantaloni di pelle e maglia velata che spunta sotto la giacca. Total black total sexy. Voto 7-.
Diodato e The Kolors, buona la terza. “Hai una giacca bellissima” dice Amadeus a Stash e come dargli torto? Lui in completo di pelle – giacca e pantaloni baggy – Emporio Armani, così come i suoi compari, è una gioia per gli occhi. Diodato, dopo i toni neutrali delle prime due serate, porta un po’ di colore al Festival indossando un completo vinaccia firmato Zegna. Va meglio ragazzo ma la strada da fare è ancora lunga. 6 politico per tutti. Per fortuna c’è Mahmood. Abbiamo finito gli aggettivi per descrivere lo stile impareggiabile di questo ragazzo (per noi, finora, il vincitore assoluto in fatto di look) che torna a farci sognare in versione Bdsm con una tuta di pelle nera senza maniche e cintura lunga. Le trecce cornrows sono la ciliegina sulla torta. Voto: 10 e lode. Al suo fianco Ghali omaggia Michael Jackson con giacca Arlecchino, guantini di strass, dolcevita nero e mocassino con calzini bianchi. Al re del pop, del resto, Ghali è sempre stato legato: i genitori lo ascoltavano, lui lo adora e lo dice a tutti. Iconico. Voto 10.
Emma scende le scale dell’Ariston per presentare i Negramaro strizzata (forse troppo) in un abito di velluto rosa confetto e occhiali da sole. Il tocco rock-punk-grunge? Sono tre sere che ci sforziamo ma non riusciamo proprio a trovarlo. Voto 3. Sangiorgi&Co in Missoni, invece, guadagnano punti. Lo stile rilassato dei completi, unito ai bagliori del chevron, è nelle loro corde. Voto 7 e mezzo. Fiorella Mannoia evergreen. La cantante sceglie un lungo abito di velluto verde scuro che esalta la sua forma invidiabile. Voto: 7. Annalisa, che la presenta, non è da meno. Minidress scintillante, camicia bianca e solito reggicalze sexy a vista (va bene la svolta erotica, il messaggio è passato) fa la sua figura. Voto 7.
Sangiovanni, finiscici! Pantaloni baggy di vinile, giacca cropped e berretto, tutto nero, è davvero originale. Ci piace assai. Voto 8. Ci voleva Yezael by Angelo Cruciani per portare il vero punk all’Ariston. L’irriverente stilista veste La Sad omaggiando l’unione fortunata tra Vivienne Westwood e Sid Vicious dei Sex Pistols. Sul palco pezzi vintage dalle collezioni Westwood e pezzi custom made di Yezael vengono reinterpretati e riorchestrati. Gli ingredienti punk ci sono tutti: spille da balia e capi bruciati, manette e scotch da pacchi, rubacuori, strappacuori e sul palco, in onore delle fan, tutti i reggiseni collezionati durante i concerti, un omaggio al mondo femminile. Il duo spacca, Angelo Cruciani pure. Voto: 8.
(di Federica Mochi)