(Adnkronos) – Gli Oscar si avvicinano a grandi passi e l’appassionante gioco del ‘toto vincitori’ comincia ad essere sempre più incandescente. La cerimonia di assegnazione della 96esima edizione degli Academy Awards si svolgerà domenica prossima, 10 marzo, al Dolby Theatre di Hollywood, Los Angeles. In Italia sarà possibile vederli in diretta su Rai1, nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 marzo.
Nominations e previsioni
‘Oppenheimer’, uno dei grandi successi dell’anno (oltre 950 milioni al box office globale), continua a essere in pole per la vittoria e, dopo ben cinque nomination andate ‘in bianco’, potrebbe regalare la prima statuetta a Christopher Nolan. Il biopic sul fisico J. Robert Oppenheimer, che con una squadra di scienziati durante il Progetto Manhattan arriverà allo sviluppo della bomba atomica, si caratterizza per una regia densa e intensa, e per le interpretazioni di Cillian Murphy, Robert Downey Jr. e Emily Blunt, tutti nelle cinquine dei premi come Miglior attore. Ottime carte ha anche ‘Maestro’ di Bradley Cooper, che rilegge vita e opere di Leonard Bernstein in un biopic complesso in cui l’attore offre anche una delle sue migliori performance.
In un campo largo di ipotesi è difficile non fare cenno a quanto potrebbero correre veloci le gambe lunghe di ‘Barbie’, il primo film diretto da una regista in solitaria a superare il miliardo di dollari al botteghino, anche considerando i temi femministi della storia che rispecchiano lo spirito del tempo. ‘Killers of the Flower Moon’ di Martin Scorsese è grande affresco su come i nativi americani siano stati uccisi dai bianchi allo scopo di impossessarsi dei loro diritti petroliferi: dopo la delusione per ‘Irishman’, sarebbe una svolta per il regista americano, che ha vinto un solo Oscar in mezzo secolo. ‘Povere creature!’, vincitore del Leone d’Oro a Venezia, è il film che potrebbe sparigliare le carte: scivolando sul filo dei temi cari al momento storico (l’autodeterminazione femminile e il ‘delirio di onnipotenza’ maschile), Yorgos Lanthimos strizza l’occhio al fantasy horror scegliendo un grande cast, da Emma Stone a Mark Ruffalo.
Gli outsider? Sicuramente il delicato e romantico ‘Past lives’, opera prima di Celine Song, sudcoreana naturalizzata canadese che segue le vite di due amici nel corso di 24 anni, e ‘The Holdovers’, che segna il ritorno di Alexander Payne e racconta un surreale Natale del 1970 in cui si ritrovano, controvoglia, un ragazzo problematico, un professore burbero e una cuoca con il figlio disperso in Vietnam (rispettivamente Dominic Sessa, Paul Giamatti e Da’Vine Joy Randolph, con questi ultimi due puntano all’Oscar). Una sorpresa potrebbe regalarla anche ‘Anatomia di una caduta’, pellicola diretta da Justine Triet, vincitrice della Palma d’oro al Festival di Cannes.
Sul fronte dei premi agli attori, le cinquine quest’anno vedono dieci attori su venti alla prima nomination, mentre sette sono stati già candidati alla ricerca della prima statuetta e tre già vincitori. Sul fronte del Miglior attore non protagonista, i pronostici stendono tappeti rossi a Robert Downey Jr. e il suo ammiraglio Strauss di ‘Oppenheimer’: per lui è la terza nomination, dopo l’ascesa nell’universo Marvel dell’ultimo decennio sarebbe una bella consacrazione. Ma la lotta è ardua: il bel Downey Jr. è marcato stretto da un altro attore alla terza nomination, Ryan Gosling, che con il suo Ken deliziosamente tracciato in ‘Barbie’ dopo ‘Half Nelson’ (2006) e ‘La La Land’ (2016) farebbe strike. Ma non sarà facile.
In campo femminile, c’è una fuoriclasse cui prestare attenzione. Dopo Golden Globe, Critics’ Choice, Sag e Bafta, si sussurra che l’afroamericana Da’Vine Joy Randolph, straordinaria e vivida cuoca in ‘The Holdovers’, potrebbe stringere nelle sue mani l’Oscar alla prima nomination. Le rivali però non sono da meno: alla prima candidatura è anche la britannica Emily Blunt, i cui sguardi intensi in ‘Oppenheimer’ potrebbero valerle l’ambita statuetta. Da citare anche Jodie Foster in ‘Nyad – Oltre l’oceano’, assente dagli Oscar da ben ventinove anni, quando fu candidata per ‘Nell’ (1994).
E veniamo ai premi per gli attori e le attrici protagonisti. Per gli uomini, il favorito della vigilia -alla sua prima nomination- è Cillian Murphy per il ruolo omonimo in ‘Oppenheimer’, con il quale ha già vinto Golden Globe, Bafta e Sag. Ma il vero outsider potrebbe essere il caratterista Paul Giamatti, il burbero e scontroso professore in ‘The Holdovers’: è alla sua seconda candidatura dopo diciott’anni da quella per ‘Cinderella Man’ (2005). L’unico ad avere già confidenza con gli Oscar è Bradley Cooper, che dirige se stesso in ‘Maestro’. Per le attrici, la sfida è all’ultimo frame. Se infatti Emma Stone, Bella Baxter in ‘Povere creature!’, è una delle favorite per vincere il suo secondo Oscar a sette anni da La La Land (2016) (è alla sua quarta candidatura), ottime chance si segnalano anche per Lily Gladstone. L’attrice di ‘Killers of the Flower Moon’ è la prima nativa americana mai candidata. Dopo lo storico Golden Globe come “Miglior attrice drammatica”, potrebbe entrare nella storia. Stay tuned.
(di Ilaria Floris)