(Adnkronos) – La carenza di manodopera specializzata sta mettendo in crisi il settore delle costruzioni in generale e quello del calcestruzzo in particolare, da diversi anni. Un fenomeno dalle dimensioni ormai preoccupanti, che sta danneggiando le stesse opere del Pnrr. Le difficoltà di reperimento di lavoratori formati e, soprattutto, il mancato ricambio generazionale, saranno alcuni dei temi che caratterizzeranno la quinta edizione del Gic, le Giornate italiane del calcestruzzo – Italian Concrete Days, l’unica mostra-convegno italiana dedicata alle macchine, alle attrezzature e alle tecnologie per la filiera del calcestruzzo, alla prefabbricazione, ma anche alla demolizione delle strutture in cemento armato, al trasporto e al riciclaggio degli inerti, alle pavimentazioni continue e ai massetti, in programma nei padiglioni del Piacenza Expo dal 18 al 20 aprile.
La penuria di maestranze – testimoniata da tutti i dati Formedil e da quelli delle casse edili – e la scarsa preparazione professionale sono vere e proprie emergenze alle quali le organizzazioni di categoria stanno cercando di fare fronte. Durante la tre giorni piacentina, palcoscenico privilegiato sulla filiera del calcestruzzo, si tenterà di individuare quelle ricette e iniziative che possano far tornare attrattive mansioni alle quali i più giovani non sembrano più interessati (non a caso i lavoratori specializzati nel settore edilizio sono quasi tutti over 50).
Il Gic, infatti, da sempre si pone l’obiettivo di abbattere quella serie di stereotipi che spesso rappresentano una barriera all’accesso alla professione, come il fatto che il lavoro in edilizia si caratterizzi per un basso profilo professionale o che sia un’attività prettamente fisica, priva di innovazione tecnologica o che, ancora, il compenso economico non sia adeguato alla fatica. Altro obiettivo del Gic è riannodare quello scambio inter-generazionale di saperi, quel passaggio di conoscenze dai più “vecchi” ai neo-assunti, che da sempre caratterizza l’attività nell’edilizia.
Una prima risposta concreta arriva dall’Associazione tecnico economica del calcestruzzo preconfezionato (Atecap), che patrocina le Giornate Italiane del Calcestruzzo, la quale si appresta a varare un’innovativa Academy della formazione professionale. “Come Associazione stiamo lavorando ad una Academy, un luogo virtuale, ma anche fisico, dove si condividono conoscenze, saperi, tecniche e pratiche per accrescere la competenza, la formazione e l’esperienza”, spiega Giuseppe Ruggiu, presidente di Atecap, “L’Academy avrà una forte connotazione intergenerazionale e interculturale, sarà un veicolo per uscire dagli schemi classici della formazione in aula, concorrendo a dare visibilità a imprese che mettono al centro della propria attività le persone che lavorano in azienda e a cui interessa che queste siano ben formate, competenti e che sappiano svolgere le proprie mansioni in sicurezza, senza alcuna questione etnica o tematica di genere”.
Un accenno quello del presidente Ruggiu all’interculturalità non certo casuale: i dati dimostrano infatti che una parziale mitigazione alla carenza di manodopera arriva dalla disponibilità verso questi lavori evidenziata da parte di cittadini immigrati. Nel settore dell’edilizia, secondo i rilievi delle casse edili, circa il 35% degli occupati è straniero, di questi oltre il 60% proviene specificatamente da Romania, Albania, Marocco, ed Egitto. Tuttavia anch’essi soffrono di un’oggettiva carenza nella formazione e nella qualificazione. Un vulnus che iniziative come l’Academy mirano a sanare.