(Adnkronos) – Il giorno dopo il terremoto che ha sconvolto la politica ligure con l’arresto (ai domiciliari) per corruzione del presidente della Regione Giovanni Toti, l’indagine della magistratura non si ferma ed è già tempo, al Palazzo di giustizia, di fissare gli interrogatori di garanzia per i protagonisti dell’inchiesta. Il calendario sarà stilato in queste ore. Il primo che comparirà (non prima di domani) davanti al gip Paola Faggioni sarà l’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale presidente del colosso energetico Iren, Paolo Emilio Signorini, l’unico detenuto (a Marassi) di un’inchiesta che conta 25 indagati e che ha portato a dieci misure cautelari.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – Giovanni Toti risulta intercettato già a partire dal 2021 e la richiesta di arresto è del dicembre scorso – esiste un sistema di potere fatto di favori e tangenti tra amministrazione pubblica (Regione e Autorità portuale) e aziende. Uno schema in cui il governatore, Signorini, l’imprenditore della logistica Aldo Spinelli – tratteggiato come lo ‘zar’ del porto in città – e Matteo Cozzani capo di gabinetto del governatore avrebbero un ruolo da protagonisti.
Toti, leader di ‘Noi Moderati’, sospeso dalla funzione di presidente della Regione Liguria, si dice “tranquillissimo” ma le accuse sono pesanti. Cozzani è accusato del reato di corruzione elettorale aggravato dalla finalità di agevolare l’attività di un clan mafioso. Durante la campagna elettorale per le regionali del 2020 figure vicine alla comunità siciliana riesina (i gemelli Testa) avrebbero portato voti (almeno 400) in cambio della promessa di posti di lavoro e case popolari: meccanismo di cui, secondo i pm della procura guidata da Nicola Piacente, Toti sarebbe stato al corrente.
Tra le accuse, c’è anche quella che il governatore avrebbe accettato da Spinelli 74mila euro per “trovare una soluzione” per privatizzare la spiaggia di Punta Dell’Olmo e avrebbe facilitato la concessione di spazi portuali. A Toti – che trascorrerà i domiciliari nella casa di Ameglia – e Cozzani, viene contestato inoltre di avere accettato la promessa di Francesco Moncada, consigliere di amministrazione Esselunga (società estranea, ndr), di un finanziamento illecito attraverso il pagamento occulto della pubblicità per il voto del 2022 a fronte dell’impegno di sbloccare le pratiche per aprire due supermercati.