(Adnkronos) – La seconda edizione di RomaExport del prossimo 6 giugno, evento di business matching internazionale dedicato al tema dell’export e dell’internazionalizzazione, con 30 tavoli di matching e 20 delegazioni straniere, rappresenterà un momento importante per Temporary Management & Capital Advisors, una delle principali società di Temporary e fractional management.
“Saremo presenti a RomaExport – spiega all’Adnkronos/Labitalia Maurizio Quarta, managing partner della società – con un tavolo di matching, per ribadire la crescente importanza che lo strumento del temporary management (e del fractional management per le aziende più piccole) ha nel supporto alle pmi per i loro processi di internazionalizzazione”.
“Il 2024 – afferma – rappresenta un momento ‘storico’, quest’anno il gruppo internazionale Smw-Senior Management Worldwide, di cui sono uno dei quattro fondatori, compie infatti vent’anni. Nel 2004 siamo partiti insieme a Francia, Germania e Inghilterra. La logica fondativa era quella di supportare grandi gruppi internazionali/multinazionali e pmi nelle loro attività all’estero. Nel corso degli anni, nell’ottica di supportare le aziende in un numero crescente di paesi, il gruppo si è via via arricchito con nuovi partner: in occasione del ventennale, sono stati infatti annunciati nuovi partner in Brasile, Kazakhstan e Africa (Centrale + Tunisia), grazie ai quali è arrivato a 30 il numero dei paesi nei quali siamo presenti direttamente, in tutti e 6 i continenti”.
“La strategia di crescita e di sviluppo – sottolinea Maurizio Quarta – è sempre stata quella di venire incontro alle logiche e alle necessità del mercato, piuttosto che quella di riempire di bandierine una mappa del mondo. In questo senso, lo spettro dei paesi in cui operare deve essere il più ‘qualificato’ possibile, ovvero deve essere capace di incontrare le tendenze in atto della domanda delle imprese. Se consideriamo il recente ‘Rapporto indagine internazionalizzazione 2023 – Riposizionamento e nuove geografie per le imprese lombarde’ di Confindustria Lombardia e Assolombarda, che ha interessato 1.002 aziende lombarde, espressione di circa un quarto dell’export totale nazionale (con una crescita di oltre il 27% rispetto ai valori pre-Covid), e le quattro top ten evidenziate nella ricerca, possiamo notare che siamo direttamente presenti nei primi 10 paesi per vendite: Francia, Germania, Spagna, Usa, UK, Svizzera, Polonia, Cina, Olanda e Belgio”. “Siamo presenti – aggiunge – nei primi 10 paesi per sedi commerciali Usa, Germania, Francia, Spagna, Cina, UK, India, Polonia, Emirati Arabi, Brasile e nei primi 10 paesi per sedi produttive Cina, Usa, Germania, Francia, India, Spagna, Brasile, UK, Romania, Tunisia. Oltre che nei primi 10 paesi prospect 2023-25 Usa, Germania, Francia, Emirati, Australia, Brasile, Canada, Spagna, Cina, UK”.
“Ci sono – assicura – altri paese in cui operiamo Certamente. Presenza qualificata, significa anche cogliere il potenziale di sviluppo di aree che in questo momento si stanno segnalando come particolarmente interessanti: ad esempio, il Kazakhstan, destinatario di forti investimenti europei ed italiani legati anche a considerazioni di natura geopolitica piuttosto che l’Arabia Saudita, con il suo piano Vision 2030 che prevede ingenti investimenti per ridurre sensibilmente la dipendenza della sua economia dal petrolio, e l’Africa destinataria del Piano Mattei”.
“La risposta delle aziende alla possibilità di operare con temporary manager locali – conferma – è decisamente positiva, stanti i grandi vantaggi che dal loro utilizzo è possibile trarne: sono infatti più competitivi rispetto agli espatriati, in quanto molto più efficaci, data la conoscenza di ‘usi e costumi’, sistema giuridico, metodi di gestione, lingua e più rapidi nella presa di contatto con il problema e con la locale filiale. Senza dimenticare il sensibile vantaggio in termini di costi”.
“Specialmente con le pmi – fa notare Maurizio Quarta – si lavora nella fase di pre-acquisizione, ovvero di identificazione e selezione dei possibili target per un investimento diretto o una JV. Attraverso manager esperti dello specifico settore è spesso più veloce la parte di identificazione dei possibili target, così come i primi contatti preliminari con la proprietà, anche su base anonima. Oltretutto, avvalendosi di un manager che ha conoscenza specifica del settore, risulta essere più efficace ed efficiente anche l’attività di assessment del management. Il contributo del temporary può limitarsi alla sola fase esplorativa e pre-negoziale, ma talvolta si estende alla fase negoziale vera e propria e alle prime fasi di gestione dopo la conclusione del deal, come soluzione ponte per preparare l’ingresso di un manager, sempre locale, su base permanente o semi-permanente”.
“In situazioni di post merger/post acquisition – ricorda – l’azienda che realizza l’operazione spesso provvede da subito a mettere sotto controllo alcuni aspetti chiave della gestione, esempio con un temporary manager in area finance e/o operations. E se l’azienda ha già un’attività all’ester, come in Italia, si ricorre al temporary management per specifiche tematiche legate alla gestione corrente; ad esempio roll out internazionale di un sistema ERP, ottimizzazione di alcune funzioni chiave, tipicamente finance, hr e operations o ad operazioni straordinarie, come turnaround e special situation, chiusure e liquidazioni societarie”.
“Con l’occasione del ventennale – afferma – abbiamo annunciato ufficialmente l’ingresso nel gruppo di management italiano di Stefano Vergani, in qualità di board advisor. A parte un significativo percorso manageriale in aziende multinazionali, Vergani conosce molto bene anche il mondo delle pmi avendo creato e gestito per molti anni l’associazione di imprese Aisom”.