(Adnkronos) –
Scatta l’allerta caldo oggi, mercoledì 10 luglio, sull’Italia. L’anticiclone africano ha fatto impennare le temperature da Nord a Sud con picchi compresi tra i 35-40°. Secondo il bollettino del ministero della Salute, che elabora le previsioni per 27 città italiane, oggi saranno 13 quelle da bollino arancione e 12 da bollino giallo.
Sul livello di allerta caldo 2 ci sono Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone,Latina, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo. Le temperature elevate possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione, in particolare nei sottogruppi di popolazione suscettibili.
Domani, giovedì, saranno 7 le città con il bollino rosso, il massimo livello di allerta. Si tratta di Campobasso, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma e Trieste, con ben 4 di questi centri urbani con il bollino rosso che si trovano nel Lazio, particolarmente colpita da quest’ondata di calore.
Le alte temperature, in sé, non sono un problema per l’organismo. Il corpo, infatti, regola la propria temperatura: in caso di troppo caldo si raffredda impiegando il sudore che, depositandosi sulla pelle ed evaporando, è in grado di disperdere il calore. Tuttavia, in alcuni casi, questi meccanismi non sono sufficienti a contrastare lo stress che viene dall’ambiente, perché questo è eccessivo o perché i meccanismi non sono abbastanza efficienti.
Succede quando la temperatura dell’ambiente è troppo alta ed è accompagnata da elevati tassi di umidità. In questi casi il sudore non evapora con sufficiente velocità e il corpo non si raffredda in maniera efficiente. La temperatura può dunque aumentare mettendo a rischio molti organi. A volte, invece, è l’organismo a non essere sufficientemente capace di gestire lo stress ambientale: è il caso dei bambini molto piccoli e degli anziani, delle persone malate o che assumono alcuni farmaci, di quanti hanno consumato droghe e alcol.
La gravità dei disturbi che sono conseguenza del caldo varia sulla base delle condizioni ambientali, delle caratteristiche individuali, della durata dell’esposizione. Il disturbo più comune legato al caldo è la spossatezza: è dovuta perdita eccessiva di acqua e di sali contenuti nel sudore. Altrettanto comuni sono i crampi: rappresentano un’ulteriore conseguenza della perdita di liquidi che non sono stati opportunamente reintegrati con l’alimentazione.
Molte persone, a causa del caldo lamentano edema (vale a dire gonfiore) soprattutto agli arti inferiori. È la conseguenza dello sforzo dell’orgasmo di disperdere calore. Per fare ciò, infatti i vasi sanguigni periferici si dilatano per consentire un maggiore scambio di calore. Tra le conseguenze comuni delle ondate di calore c’è la perdita temporanea e improvvisa di coscienza (lipotimia). È dovuta a un calo di pressione arteriosa dovuto al ristagno di sangue nelle zone periferiche e quindi a un mancato apporto di sangue al cervello. Il colpo di calore è la conseguenza più seria delle ondate di calore. Se non si interviene con urgenza può provocare gravi conseguenze.
Il decalogo
Uscire di casa nelle ore meno calde della giornataIndossare un abbigliamento adeguato e leggero Rinfrescare l’ambiente domestico e di lavoro Ridurre la temperatura corporea Ridurre il livello di attività fisica Bere con regolarità ed alimentarsi in maniera corretta Adottare alcune precauzioni se si esce in macchina Conservare correttamente i farmaci Adottare precauzioni particolari se si è a rischio Sorvegliare e prendersi cura delle persone a rischio