Sinner positivo ma innocente: cos’è il clostebol e a cosa serve

(Adnkronos) – Jannik Sinner positivo al clostebol in un test antidoping eseguito durante il torneo di Indian Wells. L’azzurro, numero 1 del tennis, non sarà squalificato perché la positività è stata provocata da una contaminazione. 

Il clostebol, steroide anabolizzante assunto dal fisioterapista di Sinner per una lesione su un dito, è una sostanza considerata dopante dall’agenzia mondiale antidoping (Wada).  

Il clostebol è inserito in prodotti che – sotto forma di crema – vengono utilizzati per curare lesioni cutanee e per rigenerare il tessuto. Questo è proprio lo scopo con cui il fisioterapista di Sinner ha utilizzato il prodotto contenente clostebol. 

In passato, per le sue caratteristiche in parte simili al testosterone, il clostebol è stato ampiamente utilizzato come prodotto dopante dall’ex Ddr: la Repubblica Democratica Tedesca ha utilizzato pratiche proibite per quasi 3 decenni, dalla fine degli anni ‘60, somministrando farmaci a migliaia di atleti, in particolare nell’atletica leggera e nel nuoto. Per le sue caratteristiche, il clostebol rappresenta oggi un prodotto ‘antiquato’ in ottica doping. 

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