(Adnkronos) – Protagonista assoluta di una delle stagioni più felici del cinema italiano, Sophia Loren compie oggi 90 anni. Mito, diva senza tempo, icona nel panorama nazionale e internazionale, notevole interprete capace di spaziare dal drammatico al comico, la diva che stregò Hollywood partendo da Napoli si è imposta grazie alla sua bellezza e alla forte personalità, per la sua avvenenza e la fresca esuberanza, ma anche in virtù di riconosciuti meriti artistici e professionali, trasformandosi in una donna raffinata e sofisticata e dando prova di un temperamento sensibile e versatile.
Lo testimoniano, peraltro, tre premi alla carriera: l’Oscar nel 1991, il Leone d’oro della Mostra del cinema di Venezia nel 1998 e il David di Donatello nel 1999, oltre a numerosi altri riconoscimenti ricevuti per singole interpretazioni. Ambasciatrice dell’Italia nel mondo, nel 1997 fu insignita dal Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica insieme al marito, il produttore cinematografico Carlo Ponti.
Sophia Loren ha acquistato larghissima popolarità con ‘Carosello napoletano’ (1954) e ‘L’oro di Napoli’ (1954), fama che le venne confermata poi dalle interpretazioni seguenti: ‘La Bella mugnaia’ (1955), ‘La donna del fiume’ (1955), ‘Peccato che sia una canaglia’ (1955), ‘Pane, amore e…’ (1955), fino a ‘La ciociara’ (1960) di Vittoria De Sica, tratto dal romanzo di Alberto Moravia, per il quale, nell’indimenticabile ruolo drammatico di Cesira, ottenne numerosi riconoscimenti, tra i quali spicca l’Oscar come migliore attrice protagonista nel 1962.
Nata a Roma nel 1934, cresciuta a Pozzuoli (Napoli), dove si era trasferita con la madre, Romilda Villani, aspirante attrice, e la sorella Maria, nel 1949 Sophia Loren (pseudonimo di Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone) partecipò per la prima volta al concorso di bellezza di Salsomaggiore per l’elezione di Miss Italia, ottenendo solo l’anno successivo il titolo di Miss Eleganza. Era intanto diventata una diva di fotoromanzi, accanto ad Antonio Cifariello e al cantante Achille Togliani, con il nome di Sofia Lazzaro che più tardi avrebbe trasformato nell’esotico Sophia Loren.
Nel 1950 esordì nel cinema come ballerina di fila in “Luci del varietà” di Federico Fellini e Alberto Lattuada, e due anni più tardi interpretò “Aida” di Clemente Fracassi, nel ruolo che era stato proposto alla sua storica rivale, Gina Lollobrigida; in quell’occasione conobbe il produttore Carlo Ponti (1912-2007), suo futuro marito, da cui ottenne un contratto in esclusiva.
Il successo giunse con una serie di film, e di personaggi, che permisero alla Loren di sfruttare al meglio le sue risorse fisiche e temperamentali, creando quell’immagine della bella e prosperosa popolana, tanto schietta quanto abile nell’usare le armi della propria femminilità, con cui è soprattutto rimasta nella memoria degli spettatori: la ‘sciantosa’ in ‘Carosello napoletano’ (1954) di Ettore Giannini, la bella cugina di “Il segno di Venere” (1955), accanto a Franca Valeri e diretta da Dino Risi, la pizzaiola nell’episodio ‘Pizze a credito’ in ‘L’oro di Napoli’ (1954) di Vittorio De Sica, la figlia di don Gaetano nel film con Totò ‘Miseria e nobiltà9 (1954) di Mario Mattoli, la moglie del mugnaio nella Napoli seicentesca di ‘La bella mugnaia’ (1955) di Mario Camerini, la passionale mondina di ‘La donna del fiume’ (1954) di Mario Soldati, l’affascinante ladra della commedia di successo ‘Peccato che sia una canaglia’ (1954) di Alessandro Blasetti, che la vide per la prima volta accanto a Marcello Mastroianni, con il quale formerà una delle coppie più celebri del cinema italiano; ciò si verificò già a partire dall’anno successivo in una commedia sanguigna e briosa come la ‘La fortuna di essere donna’, ancora diretta da Blasetti.
Intorno alla metà degli anni Cinquanta, sostenuta da Ponti, la Loren decise di tentare la fortuna negli Stati Uniti, dove lavorò accanto ad attori affermati come Cary Grant, William Holden, John Wayne, Paul Newman, Frank Sinatra, e con registi di provata esperienza, riscuotendo un discreto successo per le sue interpretazioni: ‘The pride and the passion’ (1957; Orgoglio e passione) di Stanley Kramer; ‘Houseboat’ (1958; Un marito per Cinzia) di Melville Shavelson; ‘Black orchid’ (1959; Orchidea nera) di Martin Ritt; ‘That kind of woman’ (1959; Quel tipo di donna) di Sidney Lumet; ‘A breath of scandal’ (1960; Olympia) di Michael Curtiz; ‘Heller in pink tights’ (1960; Il diavolo in calzoncini rosa) di George Cukor; ‘Arabesque’ (1966) di Stanley Donen. A Hollywood la Loren partecipò inoltre a due kolossal, diretta in entrambi da Anthony Mann, ‘El Cid’ (1961), accanto a Charlton Heston, e ‘The fall of the Roman empire’ (1964; La caduta dell’Impero romano).
Ma i suoi film più importanti e riusciti, spesso girati in coppia con Marcello Mastroianni, sono quelli in cui si respira la stessa aria dei vicoli popolari, specialmente meridionali, nei quali l’attrice era cresciuta, e nascono, non casualmente, dall’incontro con la sensibilità, e con il consumato mestiere, di un regista come De Sica: spiccano tra tutti ‘La ciociara’ (1960); ‘Ieri oggi domani’ (1963), film a episodi premiato con l’Oscar nel 1965, di cui si ricorda la celebre scena di seduzione con striptease davanti a un attonito Mastroianni (scena che circa trent’anni più tardi i due attori avrebbero ironicamente ripetuto nel film di Robert Altman ‘Prêt-à-porter’, 1994, noto anche come ‘Ready to wear’); ‘Matrimonio all’italiana’ (1964), tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo ‘Filumena Marturano’, e “I girasoli’ (1970), entrambi ancora con Mastroianni, nonché al crepuscolare ‘Il viaggio’ (1974), dalla novella di Luigi Pirandello, accanto a Richard Burton.
Nella sua carriera l’attrice ha incontrato anche Charlie Chaplin, che con la Loren realizzò il suo ultimo film, ‘A countess from Hong Kong’ (1967; La contessa di Hong Kong), interpretato al fianco di Marlon Brando. Nel 1967 riprese in chiave favolistica il personaggio della schietta popolana in ‘C’era una volta…’ di Francesco Rosi, ispirato alla Napoli barocca e fiabesca di Giovan Battista Basile.
L’attrice diede un’ulteriore prova di bravura e di professionalità nell’indimenticabile ruolo della casalinga dimessa e senza trucco che interpretò, ancora una volta accanto a Mastroianni, in ‘Una giornata particolare’ (1977) di Ettore Scola: storia dell’incontro fortuito tra due esseri diversamente incompresi – lui un omosessuale in attesa di essere spedito al confino, lei una donna del popolo, vittima dei miti del regime e di un marito ignorante – sullo sfondo di una Roma in festa per la storica visita nel 1938 di Adolf Hitler.
A partire dagli anni Settanta la Loren ha diradato le sue apparizioni cinematografiche: oltre al capolavoro di Scola e al precedente buon successo di “La moglie del prete” (1970) di Dino Risi, nuovamente in coppia con Mastroianni, vanno ricordati ‘The Cassandra Crossing’ (1976; Cassandra Crossing) di George Pan Cosmatos, “Fatto di sangue tra due uomini per causa di una vedova (si sospettano moventi politici)” (1978) di Lina Wertmüller e “Grumpier old men” (1995; That’s amore – Due irresistibili seduttori) di Howard Deutch, in cui la Loren ha il ruolo di un’esuberante seduttrice italiana nel trio comico formato con Jack Lemmon e Walter Matthau. Nel 1981 ha pubblicato la sua autobiografia, ‘Sophia. Living and loving: her own story’; tre anni dopo è stata protagonista in ‘Qualcosa di biondo’ (1984) di Maurizio Ponzi.
Nel 2002 ha interpretato, accanto ad attori come Mira Sorvino e Gérard Depardieu, la parte di una donna infelice nel film d’esordio del figlio Edoardo Ponti, “Between strangers” (Cuori estranei). Per la televisione ha invece lavorato in “The fortunate pilgrim” (1988; Mamma Lucia) di Stuart Cooper, nonché in “Sabato, domenica e lunedì” (1990), dall’omonima commedia di Eduardo De Filippo, e in “Francesca e Nunziata” (2001), entrambi diretti dalla Wertmüller. Nel 2014, in concomitanza con l’ottantesimo anniversario della nascita, l’attrice ha pubblicato la nuova autobiografia “Ieri, oggi, domani. La mia vita” (Rizzoli).
Sophia Loren ha ricevuto nel 1991 il premio Oscar alla carriera (dopo aver già conquistato l’Oscar come migliore attrice nel 1961 per ‘La ciociara’ ed aver ottenuto una candidatura alla migliore attrice per ‘Matrimonio all’italiana’ nel 1995) e, sempre alla carriera, nel 1998 il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia e nel 1999 il David di Donatello. Ha vinto per otto volte il David di Donatello come miglior attrice protagonista, l’ultimo dei quali nel 2021 per “La vita davanti a sé”, diretta dal figlio Edoardo Ponti, per la cui interpretazione è stata insignita anche del Nastro di platino 2021. Ha ottenuto due Targhe d’oro al David di Donatello (1959 e 1984) e nel 2014 il David speciale per “Voce umana”, un cortometraggio tratto dall’omonima opera teatrale di Jean Cocteau diretto dal figlio Edoardo Ponti.
Tra i numerosi riconoscimenti, anche cinque premi Golden Globe (e altrettante candidature); un premio Bafta come migliore attrice per ‘La ciociara’ nel 1961; due Nastri d’argento come migliore attrice protagonista per ‘La ciociara’ e ‘Una giornata particolare’ e tre candidature; un Grammy Award, una Coppa Volpi alla Mostra di Venezia, il Prix d’interprétation féminine per ‘La ciociara’ al Festival di Cannes; un Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino; il Premio Imperiale del Giappone per la carriera nel cinema. E’ stata onorata con una stella sulla celebre Hollywood Walk of Fame. Nel 1996 è stata insignita dal Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica insieme al marito Carlo Ponti. In Francia era stata nominata Cavaliere dell’Ordine della Legion d’Onore nel 1991 e nel 2016 aveva ricevuto la cittadinanza onoraria della Città di Napoli.
La vita privata di Sophia Loren è stata segnata dall’incontro nel 1950, all’età di 16 anni, con il produttore cinematografico Carlo Ponti, all’epoca trentottenne. Ponti era sposato con Giuliana Fiastri, con la quale si era unito in matrimonio nel 1946 e dalla quale avrebbe avuto due figli: Guendalina (1951) e Alexandre (1953). Nel 1956 Ponti si recò in Messico, dove ottenne il divorzio dalla Fiastri e il 17 settembre 1957 sposò la Loren per procura. Dopo il matrimonio, Ponti non rientrò in Italia per evitare l’accusa di bigamia (allora in Italia il divorzio non era consentito), lavorando a Hollywood. Nel 1960 lui e la Loren tornarono in Italia e furono accusati di bigamia, ma negarono di essere uniti in matrimonio.
Nel 1962 il primo matrimonio di Ponti fu annullato, evitando così alla coppia l’accusa di bigamia. Nel 1965, Ponti ottenne il divorzio dalla precedente moglie in Francia, potendo così sposare legalmente la Loren il 9 aprile 1966 a Sèvres. Ponti e la Loren ottennero la cittadinanza francese grazie all’intervento del presidente Georges Pompidou. La coppia ha avuto due figli: Carlo Jr., nato a Ginevra nel 1968 e cresciuto negli Stati Uniti, direttore d’orchestra, che ha sposato la violinista ungherese Andrea Meszaros, dalla quale ha avuto due figli; ed Edoardo, nato a Ginevra nel 1973, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, che ha sposato l’attrice americana Sasha Alexander dalla quale ha avuto due figli. Negli anni sessanta l’attrice ha avuto, per sua stessa ammissione, un flirt con Cary Grant.
Nel 1962 la sorella della Loren, Maria Scicolone, sposò l’artista Romano Mussolini, figlio più giovane del dittatore Benito; pertanto la Loren è zia biologica di Alessandra Mussolini, figlia di Romano e nipote di Benito. (di Paolo Martini)