ROMA (ITALPRESS) – L’idea di dare la piena disponibilità al Governo per la campagna vaccinale “è maturata nel lungo periodo in cui abbiamo sperimentato la nostra potenzialità sul fronte Covid. Quando è scoppiata la pandemia, le nostre strutture sono state chiamate, come componente di diritto privato, a svolgere un ruolo attivo per far fronte all’emergenza e devo dire che i riscontri ci sono stati. Si è lavorato in perfetta sinergia con la componente pubblica. Compreso che il Paese ha difficoltà, al di là della carenza dei vaccini, anche nella gestione della somministrazione, abbiamo sentito un forte dovere deontologico come componente del sistema sanitario nazionale, ma anche l’esigenza etica di contribuire a rendere quanto più veloce e quanto più sicura la campagna vaccinale”. Lo ha detto Barbara Cittadini, residente dell’Aiop – Associazione Italiana Ospedalità Privata – in un’intervista all’Italpress. Ricordando che le strutture hanno personale formato, know-how e organizzazioni preposte, Cittadini ha sottolineato come “si tratta di 550 strutture sul territorio nazionale e hanno una potenzialità importante. Sono strutture che fanno parte della rete del Ssn. Noi attualmente non svolgiamo funzioni di territorio, ma in una riforma del nostro Ssn, secondo noi diventata improcrastinabile, che è datato sotto alcuni aspetti, noi siamo disponibili a renderci pro-attivi in una offerta sia di tipo territoriale che domiciliare. Vorremmo immaginare che il sistema sanitario tutto, nella sua componente di diritto privato e nella sua componente di diritto pubblico, svolga un servizio il cui unico beneficiario è il cittadino”. Parlando delle risorse del Recovery Plan, il presidente dell’Aiop ha spiegato che è stato preparato un documento da sottoporre all’attenzione del Governo “che presenteremo appena sarà concessa la nostra audizione. Sono emerse in questa fase pandemica moltissime criticità: intanto che c’è un gap enorme tra la domanda e l’offerta, cosa che denunciavamo da tempo. Un gap che va colmato e vanno immesse risorse nel sistema. Fatte le regole rispetto alle quali le strutture possono erogare le prestazioni. Secondo me – ha aggiunto – bisogna abbandonare i vecchi modelli a silos di offerta sanitaria e garantire le prestazioni ai cittadini, perchè fenomeni come mobilità sanitaria passiva o abbandono delle cure sono figlie di un sistema che ha ridotto le risorse in sanità e non ha tenuto conto di una programmazione, così come non ha tenuto conto la formazione dei medici che oggi risultano carenti in tutto il territorio nazionale”. Proprio sul fronte della carenza dei medici e del contributo che può dare l’Aiop, Cittadini ha ricordato l’attivazione di borse di studio in accordo con il Miur “per medici specializzandi dove noi ci facciamo carico della spesa. Ultimamente è stata fatta una norma che consente agli specializzandi del quinto anno di essere assunti nelle strutture sanitarie di diritto pubblico. Sempre nell’ottica di lavorare in base a una logica di sistema, riteniamo che questa norma debba essere estesa anche a noi, questo può essere un modo per continuare a incentivare e investire sulla formazione dei medici di domani”, ha concluso.
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