La pandemia di Covid 19, in questi 15 mesi ha avuto un effetto devastante sul commercio al dettaglio e rivoluzionario sull’e-commerce.
Ora ci si chiede se sono cambiamenti temporanei o permanenti? Cosa succederà dopo?
Hanno provato a dare un risposta i ricercatori di Netcomm (il Consorzio del commercio digitale italiano nato nel 2005 che riunisce oltre 450 aziende) in collaborazione con MagNews.
Dalla ricerca, che raffronta gli attuali comportamenti con quelli adottati dai consumatori poco prima dello scoppio della pandemia (gennaio 2020) in tre settori – Moda (abbigliamento e accessori), Cibo (enogastronomia) e Cura della Persona (beauty, salute e cura della persona), emerge che l’ambito della moda risulta quello che più è stato travolto dal digitale, mentre gli altri due sono un ibrido tra acquisti digitali e in negozio.
La ricerca evidenzia la nascita di 5 diverse tipologie di consumatori
Consumatore contemporaneo
È principalmente giovane e residente nel Centro/Sud Italia, acquista sia online che in negozio senza preferenze, per importi medi. Preferisce la relazione e lo scambio diretto ma durante la pandemia ha dovuto compensare alcuni dei punti di contatto fisici con quelli mediati dai canali digitali;
Fast Shopper
È donna, over 45, con scarsa dotazione tecnologica e titolo di studio basso, acquista online per importi medio-bassi
Tradizionale
Over 65, abita in centri medio-piccoli del Nord Italia, preferisce acquistare in negozi di fiducia a piccoli importi. Sono stati costretti dalla pandemia ad abbandonare l’esclusiva scelta del punto fisico e convertirsi all’adozione di nuovi comportamenti;
Consumatore Omnicanale
Uomo o donna di mezza età che vive in grandi centri, ben istruito e che possiede un’ottima dotazione tecnologica. La sua esperienza d’acquisto è articolata tra momenti online e offline. Nel periodo della pandemia alcuni consumatori di questo cluster hanno continuato a muoversi agilmente tra le diverse soluzioni e opportunità offerte dall’omnicanalità, seppure con diverse limitazioni, ma una parte consistente durante l’emergenza sanitaria e ancora tutt’ora ha convertito le proprie abitudini verso punti di contatto e canali online, diventando consumatori digitali sempre più radicati;
Consumatore Digitale
Prevalentemente uomo trentenne e/o over 55 che vive in grandi centri, con un ottimo livello di istruzione e una buona dotazione tecnologica. La sua esperienza d’acquisto è molto articolato ed è prevalentemente online. Si tratta di un cliente ad alto valore che spesso riacquista. La rilevanza di questo gruppo è aumentata considerevolmente nell’ultimo anno, sicuramente per l’effetto amplificatore che la pandemia ha generato verso i comportamenti di acquisto che erano già legati al contesto digitale.
Come sarà dopo?
È ipotizzabile che, una volta rientrata l’emergenza sanitaria, l’utilizzo dei canali digitali nel suo complesso registrerà una leggera flessione a fronte di una volontà dei consumatori di ritornare a vivere le esperienze di consumo offerte dai canali fisici, ma la percentuale di consumatori che continuerà ad adottare punti di contatto digitali all’interno dei propri percorsi di acquisto rimarrà più elevata del periodo pre-pandemia.