“Oggi ho firmato tutti i referendum per la giustizia giusta, tranne quello sulla custodia cautelare. Questi referendum promossi da Nessuno Tocchi Caino stanno assumendo il significato di un forte segnale per un grande e necessario cambiamento nel campo della giustizia, che oggi è la principale emergenza della vita civile del nostro paese”. Lo dice all’Adnkronos Gianni Alemanno, che ha firmato per i referendum sulla giustizia insieme a Guido Bertolaso e a Giuseppe Valentino, presidente della Fondazione An.
“La riforma Cartabia -aggiunge l’ex Sindaco di Roma- non è una risposta adeguata a questa emergenza perché rappresenta un compromesso confuso e contraddittorio tra la necessità di dare maggiori garanzie a tutti i cittadini e quella altrettanto importante di garantire la certezza della pena. E, ancora una volta, è necessario dare una spinta dal basso perché ci sia una riforma vera e sostanziale. Anche la mia vicenda personale, che mi ha visto attendere 7 anni per ottenere giustizia e che è stata segnata da molti provvedimenti giudiziari e due sentenze basate su teoremi, dimostra che molto deve essere cambiato anche nel rapporto tra politica, magistratura e mondo giornalistico”.
“Solo il quesito referendario finalizzato ad escludere la possibilità di reiterare la pena tra le cause per decidere la custodia cautelare, non può essere da me sottoscritto perché apre un varco pericoloso nella tutela della sicurezza dei cittadini, come è stato giustamente sottolineato da Fratelli d’Italia. Spero -conclude- che tutto questo serva a rilanciare un dibattito serio sulla giustizia in Italia che giunga finalmente a cambiamenti sostanziali”.
“La riforma della giustizia è la madre di tutte le battaglie”, le parole di Bertolaso, che vede la ‘riforma Cartabia’ a rischio affossamento per mano dei franchi tiratori in Parlamento e per questo invita tutti i cittadini a mobilitarsi per firmare i sei referendum promossi da Radicali e Lega.
”Non ho alcuna prospettiva ottimistica per quel che riguarda la riforma della giustizia mandata adesso dal governo alle Camere -avverte all’Adnkronos Bertolaso- perché i franchi tiratori e tutti quelli con i mal di pancia che conosciamo bene faranno in modo di affossare un’idea, un progetto che sarebbe stato comunque abbastanza valido. E quindi, l’unica soluzione che abbiamo per riuscire finalmente ad organizzare uno Stato di diritto nel nostro Paese -assicura l’attuale coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia- è quella di dare la parola al popolo”.
“Sono convinto -sottolinea l’ex capo della Protezione civile – che tutti i cittadini italiani siano consapevoli dell’importanza di una riforma seria della giustizia in modo che i magistrati per bene possano fare ancora meglio il loro lavoro. Ma mi auguro che non ci siano più camarille di diverso genere, che decidono a tavolino chi deve essere massacrato solamente perché è diventato ingombrante, antipatico, scomodo o comunque difficile da gestire”.
“Ed è questa la ragione -spiega Bertolaso- per la quale sono andato volentieri a firmare i referendum e spero che siano in tanti davvero a dare il loro contributo, a mettere la loro firma. Spero veramente che la Cassazione, quando dovrà decidere, lo faccia con animo sereno, con quella serietà, oggettività e capacità di decidere che molti giudici hanno e che con la riforma proposta in questo momento dal governo potranno avere sempre di più, senza rischiare di essere penalizzati per aver emesso sentenze giuste, non condizionate dai diversi livelli politici”.