“Deve esserci una forte raccomandazione, al momento, affinché tutti i ragazzi tra i 12 e i 18 anni si vaccinino” contro Covid-19. Lo dice all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “Non è assolutamente vero, come piace dire ad alcuni – afferma – che all’estero non lo fanno: mi risulta che un land, uno dei più importanti della Germania, è andato contro la disposizione nazionale e quindi ha deciso di mettere la raccomandazione per la vaccinazione. Quindi anche all’estero ci sono molti che si sono spesi per le vaccinazioni per così dire pediatriche”, sottolinea l’infettivologo mentre anche il Regno Unito si appresta offrire l’iniezione anti-Covid ai ragazzi di 16-17 anni. Bassetti invita a tenere presente che “un 12enne è un piccolo adulto, non stiamo parlando di bambini”.
La vaccinazione è importante in quella fascia di età, secondo l’infettivologo, soprattutto per salvaguardare la scuola. “Cosa succederà – si domanda il medico – quando a scuola ci sarà un contagiato? E’ evidente che il preside continuerà a mandare in presenza i vaccinati e magari a distanza ci andranno i non vaccinati. Io credo – sottolinea Bassetti – che questo sia un qualcosa che non si deve verificare. Non possiamo discriminare all’interno della scuola il vaccinato o il non vaccinato. Per questo serve una forte raccomandazione al vaccino”.
Secondo Bassetti “per la scuola paradossalmente è stato fatto meno nel 2021 di quanto sia stato fatto nel 2020, stiamo rimpiangendo l’Azzolina”. “Alla fine tante critiche all’Azzolina, e io sono stato il primo – ammette l’infettivologo – però almeno c’era una filosofia, un’idea per far tornare i ragazzi a scuola in sicurezza. Io vedo tante parole ma molto pochi fatti. Cosa abbiamo fatto in questa estate per far sì che i ragazzi vadano a scuola a settembre in sicurezza? Non è stato fatto niente dal punto di vista legislativo: gli insegnanti – attacca Bassetti – possono non vaccinarsi”. “L’anno scorso – ricorda il medico – ci sono stati dei grossi investimenti per assumere professori, per evitare di avere le classi pollaio e credo che tutto questo sia stato totalmente dimenticato, oltretutto non utilizzando dei fondi che erano a disposizione”.
“Quindi sulla scuola sono davvero molto critico. Vedrete – pronostica l’infettivologo – che il 15 settembre ci troveremo in una situazione molto, ma molto difficile, e avremo di nuovo alcune regioni che si troveranno nella stessa situazione del 2020. E questo è evidentemente inaccettabile”, conclude.