I contagi da coronavirus spinti dalla variante Delta negli Usa stanno crescendo in modo “molto rapido” negli Usa e potrebbero raddoppiare nelle prossime settimane toccando i 200mila al giorno, ha avvertito oggi l’immunologo Anthony Fauci. Il Paese potrebbe trovarsi “nei guai” entrando nell’autunno, a meno che una grande percentuale di americani non vaccinati non decida di vaccinarsi, dato che esiste una possibilità reale che emerga una nuova variante che sfidi l’efficacia dei vaccini esistenti, ha detto il consigliere medico capo del presidente Joe Biden in un’intervista con Mc Clatchy, che pubblica 29 giornali in 14 Stati.
“Quello che vediamo – dice Fauci, che è capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases – a causa di questo aumento della trasmissibilità, e perché abbiamo circa 93 mln di persone in questo Paese che potrebbero vaccinarsi ma non lo fanno, è che c’è una platea significativa di soggetti vulnerabili” alla malattia. “E quindi, se guardiamo alle curva dell’accelerazione della media giornaliera dei casi su sette giorni, sta andando su in modo molto ripido”, ha aggiunto. Al 2 agosto la media mobile a sette giorni dei casi positivi era di 84.389, secondo i Cdc di Atlanta.
Il numero più alto di casi registrato in un solo giorno è stato di 295.880, il 7 gennaio 2021. Al 14 giugno, i casi giornalieri erano calati a 8.069. “Ricordatevi – continua Fauci – appena un paio di mesi fa, avevamo 100mila casi al giorno. Penso che probabilmente finiremo per avere tra 100mila e 200mila casi al giorno”. L’amministrazione Biden chiama la pandemia in corso “la pandemia dei non vaccinati”, dato che la grande maggioranza delle persone che finisce in ospedale non si è vaccinata.
Ma dati recenti indicano che le persone vaccinate che contraggono la variante Delta hanno alte cariche virali e possono passarla agli altri, anche se non mostrano sintomi o sviluppano una malattia lieve. “Abbiamo ora a che fare, davvero, con un virus diverso”, ha aggiunto. Fauci spera che l’approvazione piena dei vaccini a due dosi di Pfizer e di Moderna da parte della Food and Drug Administration, attesa nel giro di qualche settimana, porti ad un “balzo” del tasso delle vaccinazioni. I vaccini impiegano tempo ad essere efficaci: le due dosi sono distanziate e una persona non è considerata pienamente vaccinata fino a due settimane dopo la seconda dose. Quindi l’impatto non sarebbe immediato, tale da mitigare l’aumento dei casi in corso.
“Anche se vaccinassimo tutti oggi, non vedremmo l’effetto prima di metà settembre”, ha spiegato. Fauci ha detto che i dati indicano che le persone infettate dalla variante Delta hanno cariche virali “circa 1.000 volte più alte in quantità” di quelle registrate nelle persone infettate dalla variante Alpha, quella inglese, che nella prima parte di quest’anno era diventata dominante negli Usa. Nelle ultime settimane sono arrivati studi che indicano che le persone vaccinate rischiano il ‘Long Covid’, una serie di condizioni associate con la malattia come affaticamento, fiato corto e perdita dell’olfatto, che possono durare settimane o mesi, anche se sono protette dalla malattia grave e dalla morte, aggiunge Fauci. Malgrado la straordinaria contagiosità della variante Delta, le cose possono andare anche peggio, continua Fauci.
L’immunologo teme che al virus venga data “ampia” opportunità di mutare in una variante ancora più letale, che possa diminuire l’efficacia dei vaccini. La diffusione continua fornisce al virus più opportunità per mutare, spiega. “Se non schiacciamo la pandemia al punto di avere la stragrande maggioranza della popolazione vaccinata, allora accadrà che il virus continuerà a diffondersi durante l’autunno e poi l’inverno, dandogli ampie chances di azzeccare una variante” pericolosa. “Francamente – aggiunge – siamo molto fortunati, perché i vaccini funzionano molto bene contro le varianti, in particolare contro la malattia grave. Siamo molto fortunati che sia così: potrebbe esserci una variante in agguato là fuori che può mettere in un angolo la Delta. Se ne arriva un’altra, con una capacità di trasmissione altrettanto elevata ma che provochi una malattia più grave, allora potremmo trovarci davvero nei guai. Le persone che non si vaccinano pensano, sbagliando, che riguardi solo loro – conclude – ma non è così. Riguarda anche tutti gli altri”.