“L’affermazione che garantire la quotidianità nelle scuole è solo possibile mediante le vaccinazioni è molto incorretta”. E’ ha detto, intervistato da “Augsburger Allgemeine”, il presidente della commissione permanente per i vaccini tedesca, Thomas Mertens, criticando il ruolo dei politici tedeschi nel dibattito sulla vaccinazione degli adolescenti.
“L’azione politica certamente non aiuta a calmare la gente, per la popolazione sarebbe meglio affrontare le cose con più calma e riflessione” ha detto ancora il presidente della commissione che nei mesi scorsi ha raccomandato il vaccino solo per i ragazzi con gravi problemi medici che li rendono più vulnerabili. Ma all’inizio della settimana, il ministro della Sanità tedesco, Jens Spahn, ha deciso di ampliare l’offerta vaccinale anche agli adolescenti tra i 12 ed i 17 anni in vista della ripresa della scuola.
Una ripresa che non preoccupa troppo il virologo: “molti studi dimostrano che i centri scolastici possono essere ben gestiti, se si applicano le misure ben noto, la mascherina, la ventilazione e l’uso di filtri”. Quindi non solo la vaccinazione, insiste Mertens, ricordando cpoi che vi sono “9,1 milioni di bambini sotto i 12 anni che non sono vaccinati per niente”.
Per Martens è più importante concentrare gli sforzi per completare la vaccinazione tra i 18 e i 59 anni, il gruppo in cui si svilupperà principalmente la nuova ondata: “sarebbe molto importante dire chiaramente a queste persone che non si tratta solo della protezione individuale, ma anche della nostra comunità, compreso lo sviluppo economico”.