I Talebani conquistano anche Lashkar Gah, importante città nel sud dell’Afghanistan, capoluogo della provincia più grande del Paese, Helmand. Nell’avanzata di ieri, i Talebani hanno preso la seconda e la terza città più grandi dell’Afghanistan, Kandahar e Herat, dove fino a qualche settimana fa erano dispiegati i militari italiani.
Sono così 14 i capoluoghi delle 34 province afghane caduti nelle mani dei Talebani in una settimana. La presa di Kandahar, città di 651mila abitanti, è strategicamente e simbolicamente importante, essendo stata la roccaforte dei Talebani.
Tutte le forze governative afghane hanno lasciato la città e si sono rifugiate nelle caserme del 205esimo battaglione, hanno riferito alla dpa i deputati Gul Ahmad Kamin e Arif Noorzai. La ritirata è avvenuta dopo duri combattimenti con le forze talebane avvenuti intorno e nella città nelle ultime 3 settimane.
Di fronte “all’evolversi della situazione di sicurezza” gli Stati Uniti riducono ulteriormente il personale civile a Kabul e “accelerano i tempi” del ponte aereo per portare fuori dall’Afghanistan gli interpreti e gli altri afghani che hanno collaborato con le forze Usa. E’ quanto hanno detto il segretario di Stato, Antony J. Blinken, e il segretario alla Difesa, Lloyd J. Austin, in un colloquio telefonico con il presidente afghano Ashraf Ghani durante il quale hanno “sottolineato che gli Stati Uniti rimangono impegnati per la sicurezza e la stabilità dell’Afghanistan di fronte alla violenza dei Talebani”, si legge in un comunicato.
Blinken e Austin hanno poi “ribadito che gli Usa rimangono impegnati a mantenere forti relazioni diplomatiche e di sicurezza con il governo afghano”. E hanno discusso con Ghani gli ultimi sviluppi sul terreno, con le nuove conquiste dei Talebani, “gli sforzi per ridurre la violenza e le iniziative diplomatiche in corso”. Blinken ha affermato che “gli Usa rimangono impegnati a sostegno di una soluzione politica del conflitto”, conclude la nota del portavoce del dipartimento di Stato.