MODENA – C’è anche un viadanese 53enne tra gli arrestati nell’ambito dell’operazione Penelope condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri Forestale di Modena, unitamente ai colleghi della stazione carabinieri forestale di Pavullo nel Frignano (Mo), coadiuvati dai Gruppi Carabinieri Forestale di Bologna, Ferrara, Ravenna, Reggio Emilia, Forlì Cesena, Prato, Livorno, Padova, Venezia, Vicenza, Treviso, Rovigo, Verona, Mantova e Perugia, nonché dai militari del Comando Provinciale Carabinieri di Mantova. L’Arma ha stroncato un traffico illecito di rifiuti speciali costituiti da cascami e ritagli tessili prodotti nel comparto industriale manifatturiero di Prato. Per questo motivo, il viadanese G.A. è stato posto agli arresti domiciliari in qualità di leader dell’organizzazione criminale poiché attraverso quotidiani e plurimi contatti telefonici, pianificava, assieme ad un complice, e gestiva quella che può a tutti gli effetti definirsi come una vera e propria “attività imprenditoriale” dedita alla gestione di rifiuti attraverso società di cui aveva l‘utilizzo ed il controllo senza ricoprire in esse alcuna carica o ruolo. La disponibilità delle aziende è costituita dal fatto che i reali rappresentati legali/titolari firmatari risultino essere dei meri “prestanome” e che il reale ruolo decisionale fosse in capo ai due soggetti.
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