“Il progetto ha l’obiettivo di migliorare un aspetto fondamentale del rapporto medico-paziente, ovvero la comunicazione, che non riguarda solo le parole che si usano e quello che si dice, ma anche e soprattutto come si dice qualcosa, e quindi il tono di voce, il linguaggio non verbale e la similarità dello stile con cui si parla”. Così Dario Monzini, ricercatore in psicologia generale dell’Università degli Studi di Milano e dell’Istituto europeo di oncologia di Milano e vincitore di uno degli otto premi promossi da Fondazione Roche con il suo quinto Bando “Fondazione Roche per la ricerca indipendente”, spiega l’idea che sta alla base del suo progetto ‘Decision Project’.
“Utilizzando un metodo innovativo – prosegue Monzini – ci focalizzeremo soprattutto sugli stili linguistici e comunicativi e sugli aspetti più formali della comunicazione medico-paziente per comprenderne le dinamiche e migliorare l’esperienza del malato. Secondo alcuni studi le persone che sono in grado di modificare il proprio stile linguistico in base a quello dell’interlocutore sono considerate più empatiche e con il mio progetto Decision voglio traslare queste evidenze nell’ambito oncologico, ed in particolare nel processo che porta alla presa di una decisione in medicina, come ad esempio la scelta della terapia più idonea al paziente”.