Lugaresi (neurologa): la persona con sclerosi multipla teme ogni mattina al risveglio di non poter fare ciò che voleva fare. Vive nell’incertezza che deve imparare a governare. Il confronto con altre persone con lo stesso problema che abbiano un atteggiamento positivo, come avviene in “Io non sclero”, può aitare a ridurre il periodo d’incerteza per la ripresa di una vita normale. Il paziente ci riempie di domande e dobbiamo essere pronti a rispondere in maniera onesta, quindi chi si occupa di sm deve essere prima di tutto in pace con se stesso, perché il suo disagio viene compreso dal malato. Meglio quindi rimandare l’incontro o ammere di essere in difficoltà.
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