(Adnkronos) – Tra le misure da mettere in campo per fronteggiare la crisi energetica sulla quale pesa la guerra Ucraina-Russia, il presidente del consiglio, Mario Draghi, nella sua informativa al Senato, ha parlato anche di un possibile raddoppio della capacità del gasdotto Tap. Il Gasdotto Trans-Adriatico, entrato in funzione a fine 2020, è stato oggetto di forti proteste da parte di gruppi di cittadini e amministratori pubblici per motivi legati all’impatto ambientale dell’opera. Ma tecnicamente cos’è questa infrastruttura e qual è il suo contributo alla diversificazione dell’approvvigionamento energetico in Europa?
Il Tap (Trans Adriatic Pipeline) è un gasdotto che permette all’Europa di importare il gas naturale estratto in Azerbaijan. Lungo 878 km attraversa il nord della Grecia, l’Albania e il Mare Adriatico prima di approdare nel sud Italia, in Puglia, dove si connette alla rete di distribuzione italiana del gas. Tap è il tratto europeo del Corridoio Meridionale del Gas: l’attuale capacità operativa è pari a 10 miliardi di metri cubi l’anno, ma con l’aggiunta di due stazioni di compressione e modifiche alle unità esistenti si opererà il raddoppio a 20 miliardi di metri cubi l’anno.
Dal 31 dicembre 2020, giorno di avvio dei primi flussi di gas dall’Azerbaijan, al 31 dicembre 2021, Tap ha trasportato complessivamente in Europa oltre 8,1 miliardi di metri cubi standard. Di questi, oltre 6,8 hanno raggiunto l’Italia nell’entry point di Melendugno, mentre circa 1,2 hanno alimentato, attraverso il punto di interconnessione di Nea Mesimvria, il mercato interno greco e quello bulgaro.
La Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno assegnato a Tap lo status di ‘Progetto di Interesse Comune’ (Pci): il gasdotto è considerato funzionale all’apertura del Corridoio Meridionale del Gas, uno dei 12 cosiddetti ‘corridoi energetici’, reputati prioritari dall’Unione europea per il conseguimento degli obiettivi di politica energetica.
Nel maggio 2021, Tap ha aderito al White Dragon, un progetto da 8 miliardi di euro che si concentra sullo sviluppo di un progetto integrato di idrogeno verde in Grecia, nella regione della Macedonia occidentale. In futuro, anche l’idrogeno prodotto da elettricità rinnovabile su larga scala potrebbe essere trasportato attraverso Tap, collegando la Grecia ai mercati europei.
Alcuni numeri sul progetto Tap: il gasdotto si sviluppa attraverso la Grecia (550 km) e l’Albania (215 km), passa sotto il mare Adriatico (105 km) e termina in Italia (8 km). Circa 55.000 condotte posate lungo il percorso, che ha raggiunto un’altitudine di 2.100 metri nelle montagne albanesi e una profondità di 810 metri nel mare Adriatico, per un peso complessivo di 520.000 tonnellate ovvero l’equivalente di 71 Torri Eiffel.