(Adnkronos) – “Mi hanno fatto arrabbiare molto”. Così all’AdnKronos il vignettista Vauro Senesi, polemizzando con ‘Piazzapulita’ e il suo conduttore, Corrado Formigli, di cui è spesso ospite, per alcune parole utilizzate in relazione a Giulietto Chiesa. “Ieri sera a ‘Piazzapulita’ Corrado Formigli ha preso un intervento risalente mi pare a 7 anni fa di Giulietto Chiesa, che fra l’altro era mio intimo amico, ma questo non conta, dove peraltro Giulietto, deceduto due anni fa, dice cose sensatissime perché parla di quelle che erano le condizioni che sono poi quelle che hanno portato a questo macello, a questa guerra”, racconta Vauro.
“Insomma, prende questo intervento e lo presenta con queste parole: ‘il ventriloquo di Putin’. Ecco, se arriviamo addirittura a criminalizzare i morti, cosa ci manca ancora? Fra l’altro, ovviamente, essendo io stato suo grande amico, sono in contatto quasi quotidiano con sua moglie, e lei era allibita, ed è dire poco”, prosegue.
“Sono rimasto amaramente sorpreso – aggiunge -, ho anche tentato di intervenire in trasmissione telefonando alla redazione, ma mi è stato risposto che c’era un problema tecnico, di tempi, naturalmente. Ho annunciato che non parteciperò più come ospite a Piazzapulita. Formigli mi ha scritto dicendomi che si è scusato in diretta per il termine inappropriato, ma tanto il problema di non andare o meno in trasmissione sarà risolto automaticamente, perché mi sembra che ormai tutte le voci che non parlano attraverso l’elmetto non sono molto gradite”, dice ancora.
“Formigli in questo momento mi ha scritto anche un messaggio dicendomi ‘scusa’ – racconta Vauro all’AdnKronos -, la mia riposta è ‘ok’, ma se la deve vedere lui con la sua etica professionale e morale. Io non sono nessuno per dare giudizi, non è neanche nel mio stile. Credo che ci sarebbe molto bisogno che i professionisti dell’informazione facessero un mimino, un minimo, di attenzione e che forse essere tutti arruolati e pronti a partire, non si sa per dove né per chi, non fa bene alla democrazia”.
Infine, il vignettista chiosa: “Siamo in un quadro di informazione sempre più militarizzata, sempre più simile alla propaganda. Credo sia ormai un problema della nostra democrazia. L’informazione è totalmente militarizzata. Addirittura Marc Innaro, il corrispondente Rai da Mosca, è stato attaccato dal segretario del Pd Enrico Letta perché fa il suo lavoro, mentre un giornalista ucraino ha attaccato il Corriere della Sera e il suo inviato a Mariupol, Andrea Nicastro, dicendo che è filorusso e che le cose che racconta sono oscenità. A Mariupol c’è il battaglione Azov, composto da nazisti. Attaccare l’inviato di un giornale, in questo caso Nicastro, che sta lì, significa trasformare quel giornalista in un target”.