(Adnkronos) –
Anche le donne puntano al risparmio e più della metà (56%) di coloro che non hanno ancora investito afferma di aver valutato questa opportunità in passato. Stando alla ricerca diffusa dalla banca 100% digitale N26, e condotta nel mese a febbraio scorso, alla domanda su cosa le spingerebbe a provare, vengono esposte motivazioni simili a quelle delle donne che stanno già investendo: accrescere i propri risparmi a lungo termine (41%), costruire sicurezza finanziaria per la famiglia o i figli (40%) e aumentare il rapidamente il proprio capitale (29%). Particolarmente aperte a investire nel futuro sono le donne tra i 35 e i 44 anni: il 60% ha già valutato la possibilità di iniziare a farlo. La percentuale più alta di donne che non investe afferma che molto probabilmente prenderebbe in considerazione il settore immobiliare (29%), seguito da criptovalute (26%) e prodotti bancari (23%). Appare infatti significativo secondo gli analisti di N26 il potenziale delle nuove investitrici in Italia: ben il 72% di chi già investe afferma che nel 2022 prevede di aumentare la propria somma mensile.
Le donne investitrici di età compresa tra 35 e 44 anni stanno pianificando di raddoppiare la cifra destinata a cogliere nuove opportunità di investimento rispetto al passato (+111%). Dalla ricerca emerge inoltre che sia le donne che già investono che quelle che stanno pensando di farlo indicano la mancanza di reddito disponibile come motivazione principale che limita ulteriori investimenti o che impedisce di iniziare (rispettivamente il 42% e il 52%). Un terzo delle donne investitrici (33%) cita anche una certa incertezza sulla propria stabilità finanziaria futura (29%). Per le donne che non investono ancora la scarsa conoscenza (32%) e la mancanza di fiducia nei prodotti di investimento (15%) rappresentano barriere significative. Alla domanda su cosa le incoraggerebbe a iniziare a investire, oltre un quarto del campione femminile (28%) ha messo al primo posto un’adeguata formazione sul tema, mentre il 23% desidera conversazioni più aperte e semplici sui vantaggi e sui rischi legati all’investimento.
Infatti, due donne su cinque (40%) dichiarano di non avere occasione di affrontare l’argomento con nessuno. Un altro aspetto utile, secondo le donne che non investono, sarebbe il supporto di consulenti professionisti che potrebbero aiutare le donne che intendono investire (22%). Sebbene la mancanza di conoscenza non sia un ostacolo per le donne italiane che già investono e la stragrande maggioranza (76%) si senta sicura nel prendere decisioni in questo ambito, poco più della metà (55%) dichiara di essere adeguatamente informata sugli strumenti finanziari. Il basso livello di informazione finanziaria è particolarmente visibile tra le più giovani (fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni), infatti l’81% si dichiara sicura, ma solo il 48% si sente informata. Paula Mariani, Director of User Experience a N26, sottolinea che “la ricerca dimostra chiaramente come nell’ambito degli investimenti finanziari ci siano tante opportunità per le donne”.
“È molto positivo infatti che anche le donne stiano cominciando a prendere in considerazione e valutare gli strumenti migliori per far crescere il proprio patrimonio. Per N26 – aggiunge Mariani – è prioritario contribuire proattivamente a questo processo, facilitando il dialogo con le nostre clienti e creando strumenti per la gestione del risparmio e degli investimenti che siano sempre più inclusivi”. La manager sottolinea inoltre che la loro ricerca, “ad esempio, rivela come la percentuale di donne che detiene Bitcoin sia triplicata negli ultimi tre anni e che, tuttavia, la percentuale di uomini sia ancora sei volte più grande”.
“C’è ancora molto da fare e non vediamo l’ora di contribuire a costruire un settore degli investimenti accessibile a tutti” avverte però Mariani indicanmdo che dalla ricerca di N26 emerge ancora che i prodotti bancari sono lo strumento finanziario più apprezzato dalle donne: quasi 2 donne su 5 (38%) che investono considerano infatti i prodotti bancari, come ad esempio i conti di risparmio, quale strumento finanziario preferito, seguiti dai prodotti assicurativi – come le assicurazioni sulla vita e le pensioni- preferiti dal 34% delle intervistate e dalla compravendita di criptovalute (30%).
Quando si prendono in esame le motivazioni che spingono le donne italiane a investire, emerge prima di tutto il desiderio di massimizzare la propria capacità finanziaria con una prospettiva a lungo termine (49%), motivazione che è anche al primo posto tra gli uomini (44%). Per la maggior parte delle donne investitrici, anche la costruzione di una sicurezza finanziaria per la famiglia e i figli (40%) e l’accumulo di risparmio per la pensione (30%) sono tra le ragioni principali alla base delle loro attività di investimento.
Anche se “diversificazione” è un termine spesso citato nel gergo finanziario, è solo il settimo tra i fattori ritenuti importanti dalle donne quando investono. Inoltre, si riscontra con una certa sorpresa che, nonostante l’attenzione globale verso l’emergenza climatica sia cresciuta significativamente lo scorso anno, la sostenibilità non gioca un ruolo molto importante nella scelta d’investimento per le donne italiane. Solo il 22% lo cita tra i primi 3 aspetti della loro strategia di investimento. E le altre motivazioni prevalenti sono ridurre al minimo i rischi (38%), il rapporto qualità-prezzo (34%) e i rendimenti a lungo termine (28%).