(Adnkronos) – “I sintomi intorno ai disturbi del sonno sono tantissimi. Un cattivo sonno, che colpisce almeno il 20% degli italiani, predispone a malattie metaboliche e cardiovascolari. In particolare favorisce un aumento di peso, resistenza all’insulina (prediabete), rappresenta un rischio per il cuore e predispone a un deterioramento cognitivo. Inoltre, la sonnolenza riduce la qualità della vita, oltre ad aumentare il rischio di errori e incidenti”. Lo evidenzia Giuseppe Plazzi, professore di Neurologia all’Università di Modena e Reggio Emilia e direttore del Centro disturbi del sonno, narcolessia e ipersonnie del sistema nervoso centrale dell’Irccs, Istituto di scienze neurologiche di Bologna, a latere della 16esima edizione del Word Sleep Congress 2022 che si è recentemente svolto a Roma.
“Un sonno di buona qualità è indispensabile per la pulizia e la creazione di sinapsi, cioè dei legami che interessano la memoria”, continua Plazzi, riferendosi all’effetto dell’insonnia sulla genesi di malattie neurodegenerative causate dal deposito di proteine particolari. “Ci sono dati che dimostrano l’aumento nel cervello di proteine tau, marker dell’Alzheimer, nelle persone che dormono male. Sembra che anche la proteina patologica che caratterizza la malattia di Parkinson, che si chiama sinucleina, sia depositata in maniera eccessiva, se la persona dorme molto male. Inoltre – aggiunge – il fenomeno dell’arteriosclerosi, la deposizione nei nostri vasi di elementi che non dovrebbero esserci, è facilitata nel sonno di cattiva qualità”.
Oltre a favorire la comparsa di malattie neurodegenerative, cardiovascolari e metaboliche, un sonno di bassa qualità ha ricadute sulla sfera dell’umore, intervenendo su ansia e depressione. “La qualità della vita con il percepito durante il giorno del come stiamo, ci comportiamo con gli altri e la capacità di socializzare, è altamente compromessa”, rimarca l’esperto. C’è inoltre un aumento della sonnolenza dovuto alle apnee notturne come “la sindrome dell’apnea ostruttiva del sonno e la narcolessia che – sottolinea – hanno un impatto importantissimo, a volte anche più di altre malattie neurologiche, sulla qualità della vita”. Proprio la sonnolenza, inoltre, riducendo l’attenzione, aumenta “il rischio di errori, incidenti domestici, sul lavoro” e alla guida. Come ricorda Plazzi: “Il 20% deli incidenti stradali sono causati dal colpo di sonno: la causa più comune dopo l’alta velocità”.
I 2 anni di pandemia di Covid-19 hanno influito anche sulla qualità del riposo notturno. “Le persone – osserva il neurologo – in un momento di confinamento hanno disturbi del sonno perché ritardano il momento di coricarsi, di svegliarsi al mattino, hanno un sonno di cattiva qualità”.
“C’è un’infinità di studi – puntualizza l’esperto – che dicono che i disturbi del sonno sono praticamente raddoppiati, così come è aumentato, durante il lockdown, soprattutto in Italia, il consumo di sostanze da banco che riguardano il sonno, ma anche dei farmaci, anche con + 70%. Si pratica l’autoprescrizione”. Come ricorda Plazzi, “nessuno dice: voglio andare dallo specialista della medicina del sonno”.