(Adnkronos) – “Considerando l’insieme dei fondi a disposizione del Ministero, oltre 61 miliardi a valere sul Pnrr e sul piano complementare, il 55% è destinato al Mezzogiorno. Si tratta non solo dell’alta velocità Napoli-Bari e della Salerno-Reggio Calabria, ma anche di molti altri interventi ferroviari, portuali e di miglioramento in generale delle infrastrutture, anche nelle Zes cioè i retroporti. La logica è quella della competitività ma anche quella dell’inclusione, infatti con questo investimento si ridurrà di quasi il 40% la disuguaglianza nell’accesso alle infrastrutture ferroviarie”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Enrico Giovannini, a Sorrento (Napoli) per il congresso nazionale Fit-Cisl. Sul rischio di perdere i fondi del Pnrr per le amministrazioni locali in particolare del Mezzogiorno, Giovannini ha sottolineato che “questo è un tema su cui bisogna essere molto attenti. Le ferrovie non le fanno gli enti locali, le fa Rfi che è un colosso da questo punto di vista. Quindi in alcuni settori è chiaro che il problema è reale, tanto è vero che il Governo ha messo a disposizione delle risorse per le amministrazioni per assumere persone o rivolgersi al settore privato per fare le progettazioni. Per altri, come quello delle infrastrutture, come le autorità portuali, le reti ferroviarie italiane, hanno le capacità di fare tutto questo, tanto è vero che i progetti sono stati già fatti e adesso sono in discussione nel dibattito pubblico per poi beneficiare delle procedure semplificate per la realizzazione”.
“Abbiamo un piano complessivo e abbiamo bisogno di realizzarlo il prima possibile. Purtroppo la guerra ha fatto ulteriormente aumentare i prezzi dei materiali da costruzione, ma come Governo siamo già intervenuti e contiamo di intervenire ancora per ridurre l’impatto sulle aziende delle costruzioni ed evitare che le opere si blocchino”.
“Per i progetti che sono a valere sui contratti in essere – ha spiegato Giovannini – abbiamo già assegnato delle risorse per aggiornare i contratti, mentre per le nuove gare è chiaro che si partirà dai prezzi di mercato e quindi certamente costeranno di più. Il Governo è pronto a mettere le risorse aggiuntive su questi progetti perché l’impegno alla realizzazione del Pnrr è assolutamente prioritario. Sappiamo che c’è una forte volatilità delle materie prime, speriamo che questa guerra termini il prima possibile per poter tornare a livelli ragionevoli delle materie prime, e proprio dopo l’approvazione del Documento di economia e finanza il Governo farà nuovi interventi perché la realizzazione delle opere del Pnrr è assolutamente una priorità”.