(Adnkronos) –
Gli Stati membri dell’Ue non hanno ancora trovato un accordo sul sesto pacchetto di sanzioni proposto dalla Commissione Europea, che prevede tra l’altro un embargo graduale sulle importazioni di petrolio dalla Russia. Gli ambasciatori dei 27, a quanto si apprende a Bruxelles, si sono riuniti ancora in Coreper fino a poco fa e, anche se resterebbe un generale consenso di massima sul pacchetto e la volontà politica di approvarlo, restano ancora resistenze su alcuni punti. La Commissione ha presentato una versione rivista della proposta, che allunga la durata delle deroghe per Ungheria e Slovacchia, che inizialmente avevano avuto un anno in più, fino alla fine del 2023, per uscire dal petrolio russo.
Viene inoltre introdotta una nuova deroga, più limitata nel tempo, per la Repubblica Ceca. Si tratta di Paesi molto dipendenti dal petrolio russo e privi di sbocchi al mare. Queste modifiche vengono considerate come un importante passo avanti verso il raggiungimento di un accordo. Restano però dei problemi, tutti legati all’embargo al petrolio, in particolare sulla durata delle deroghe e sulle compensazioni economiche per i Paesi che dovranno adattare le proprie raffinerie, che sono oggi tarate sul petrolio russo. Rimane irrisolto anche il nodo del divieto di trasportare greggio sulle navi battenti bandiera di Paesi Ue, misura che costituisce un problema per la Grecia, per Malta e per Cipro.
Le prossime ore saranno dedicate a risolvere queste questioni, attraverso contatti bilaterali tra la Commissione, la presidenza del Consiglio Ue e gli Stati interessati. Al momento appare improbabile che il Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti, torni a riunirsi questa sera. Sembra più probabile una riunione domani, oppure domenica. L’obiettivo resta quello di approvare il pacchetto prima di lunedì prossimo, 9 maggio, una data importante per la Russia perché segna la celebrazione della vittoria dell’Urss nella ‘grande guerra patriottica’ contro il Terzo Reich. Per l’Ue è la Giornata dell’Europa, che celebra la dichiarazione con cui Robert Schuman, ministro degli Esteri francese, nel 1950 propose la creazione di una Comunità Economica del Carbone e dell’Acciaio (Ceca), la prima delle istituzioni che nel tempo hanno portato alla nascita dell’Ue.