Carpi, crisi Blumarine: aperta la procedura di licenziamento collettivo per 61 dipendenti su 97

CARPI (MODENA) – E’ una crisi che si trascina da tempo quella della Blumarine. Il fatturato è sceso a 23 milioni di euro nell’esercizio 2019 a fronte di perdite per 14 milioni. Negli ultimi anni sono usciti oltre 50 lavoratori, l’ultima cassa integrazione straordinaria è terminata lo scorso novembre e ora sono a rischio altri 61 lavoratori. La scelta è motivata da difficoltà di bilancio, spiega una nota della Cisl-Emilia. Ora i sindacati, dopo l’incontro con l’azienda del 27 febbraio, stanno valutando la possibilità di attivare altri ammortizzatori sociali.

La casa di moda occupa nel complesso 97 persone, di cui 74 a Carpi e 23 a Milano. Pochi mesi fa il cambio di proprietà: oggi alla guida del brand carpigiano c’è Marco Marchi, patron di Liu Jo e fondatore della Holding Eccellenze Italiane, che ha rilevato il marchio lo scorso dicembre dalla fondatrice Anna Molinari e dalla famiglia Tarabini. Tra i primi provvedimenti, l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo per 61 dipendenti.

Le parti sociali hanno già chiesto un nuovo incontro per confrontarsi sul piano industriale e sul numero dei licenziamenti, ritenuto eccessivo. “Stiamo aspettando il piano per vedere il progetto di rilancio dell’azienda e la disponibilità a effettuare i necessari investimenti – fa sapere la Femca Cisl Emilia Centrale. – In ogni caso chiediamo che i licenziamenti siano volontari, con incentivi e ricollocazioni sul territorio”.