Coronavirus, i Sindaci dell’Oltrepò sul nuovo Dpcm: «Manteniamo la calma, la salute prima di tutto»

La mappa della zona rossa così come delineata nel Dpcm 8 marzo 2020 che vieta ingresso e uscita dalla Lombardia e da 14 province tra cui Reggio-Emilia e Modena

OLTREPÒ – Sono momenti convulsi quelli che stanno trascorrendo i Sindaci di tutto l’Oltrepò mantovano ma anche, al di là del confine, tra il Reggiano e il Modenese. La divulgazione ieri sera della bozza del decreto coronavirus varato dal Consiglio dei Ministri ha provocato panico e confusione tra i cittadini, soprattutto in coloro che vivono e lavorano a cavallo tra due o più province ora individuate come zona rossa. E così è toccato proprio a loro, agli amministratori, arginare la preoccupazione della popolazione, cercando, ove possibile, di dare risposte. Con l’imperativo, per tutti, di mantenere la calma.

Simona Maretti, Sindaco di Moglia: «La salute prima di tutto. Basta polemica. Basta sottovalutare. Basta incoscienza. Basta scherzare. La situazione è grave. I nostri ospedali sono al collasso. Vogliamoci bene e vogliamone ai nostri cari e al nostro prossimo. Il primo vaccino per il Coronavirus siamo noi».

Matteo Zilocchi, Sindaco di Pegognaga: «E’ assurdo che un decreto ancora in bozza (quindi passibile di modifiche) finisca in mano ai giornali la sera prima. Non lo possiamo accettare in una situazione come questa, dove le persone hanno bisogno di riferimenti certi e di affidabilità da parte di chi ha responsabilità di governo. Le polemiche adesso non servono, ma quanto accaduto si somma nel conto di ciò che andrà discusso a posteriori. Ora mettiamoci subito al lavoro per dare le corrette indicazioni ai cittadini. Nelle prossime ore mi riunirò con la giunta comunale e analizzeremo punto per punto il decreto così da poter essere d’aiuto a tutti».

Roberto Lasagna, Sindaco di San Benedetto Po: «Da ieri sera, stanotte e anche ora stiamo cercando di dare risposte ai cittadini, mettendoli davanti alla consapevolezza che è necessario oggi più che mai cambiare i nostri atteggiamenti. Il nostro compito, come Sindaci, è quello di esortare la cittadinanza a mantenere la calma e dare indicazioni corrette: siamo ancora in una fase di studio del virus, quindi è indispensabile trasmettere la consapevolezza di essere tutti, potenzialmente, dei veicoli di contagio. Cosa possiamo fare? Facciamo delle belle passeggiate in campagna: il nostro territorio offre tanto di bello, e questi momenti possono aiutarci a scoprire nuovi modi di socializzare».

Stefano Pelliciardi, Sindaco di Motteggiana: «Nel decreto sono contenute misure restrittive per evitare il più possibile contatti tra persone per evitare possibili contagi. La collaborazione di tutti i cittadini è fondamentale in questo difficile momento. Bisogna attenersi alle misure igienico sanitarie e alle semplici regole di comportamento indicate dal Ministero della salute e dalla Regione e tutti insieme ce la faremo a superare questo difficile momento».

Andrea Costa, consigliere regionale Emilia Romagna: «Calma e gesso. La filosofia del testo è chiara: aumentare il livello delle restrizioni per contenere con più efficacia il contagio da coronavirus».

Matteo Benassi, Sindaco di Boretto (Reggio Emilia): «Emanato il decreto definitivo. Lo stiamo studiando, ne discuteremo fra sindaci e con la Prefettura per cercare di dare al territorio le risposte necessarie. Mi sento, però, di esprimere un grande rammarico: l’uscita di indiscrezioni e addirittura di una bozza, ieri, ha creato confusione e panico. Al Governo, come istituzione, si chiedono rigore e chiarezza: queste uscite da Grande fratello, in questi momenti, sarebbero da evitare nella maniera più assoluta. Detto questo, per me, cattolico, questa domenica di lavoro e senza (purtroppo) la messa sarà dedicata a cercare di rasserenare i cittadini con risposte (speriamo) chiare e la speranza che tutto ciò passi presto».

Roberto Angeli, Sindaco di Reggiolo (Reggio Emilia): «Il decreto ufficiale e firmato è uscito questa notte. Questa mattina avremo un incontro tra sindaci e Prefetto per meglio interpretare il decreto. So che molti hanno domande e quesiti da pormi, ma ancora non ho risposte chiare e certe da darvi. Vi chiedo di aspettare ancora qualche ora e poi potrò rispondere».

Alberto Bellelli, Sindaco di Carpi (Modena): «Chiedo a tutte e tutti di mantenere la massima calma. Se saremo chiamati a questa prova la affronteremo con lo stesso spirito con il quale abbiamo affrontato i momenti difficili della nostra storia. Lo faremo per il bene della nostra comunità e del nostro Paese. Vi chiedo di seguire le informazioni ufficiali e le indicazioni che le autorità daranno. Dobbiamo avere fiducia. Dobbiamo essere uniti. Questa è una “battaglia” che non volevamo, ma che insieme possiamo e dobbiamo vincere. Abbiamo “tenuto a botta” dopo il terremoto del 2012, teniamo a botta anche questa volta».

Camilla Verona, Sindaco di Guastalla (Reggio Emilia): «É arrivato un nuovo decreto dal presidente del consiglio, firmato stanotte. Ci sono prescrizioni importanti per la situazione che si sta rivelando grave e complessa. La giunta comunale si riunirà tra poco e in giornata tutti i sindaci della provincia con le altre istituzioni sanitarie e non solo. Faccio a tutti un appello: di non frequentare spazi in cui non venga rispettata la distanza di almeno un metro dalle altre persone, di frequentare nel caso spazi aperti e anche qui di stare distanti almeno un metro. Per ora seguire tassativamente le prescrizioni già indicate i giorni scorsi. Vi teniamo informati su tutto non appena abbiamo info più precise e dettagliate. Cerchiamo di mantenere la massima calma e confortare chi é con noi, specialmente anziani e bambini».

Ricordiamo le linee generali del decreto:

1 – Sono da evitare gli spostamenti dentro e fuori l’area interessata e tra i territori se non giustificati. Ci si muoverà solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.
2 – I soggetti che avranno sintomatologie di infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5° dovranno rimanere al proprio domicilio, evitare e limitare i contatti sociali e avvisare il medico curante.
3 – Divieto assoluto di spostamento dalla propria abitazione per coloro che sono in quarantena o per coloro risultati positivi al virus.
4 – Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici e/o privati. Solo professionisti a porte chiuse.
5 – Sono sospese manifestazioni, eventi, spettacoli di qualsiasi natura, compresi quelli cinematografici e teatrali, in qualsiasi luogo, pubblico o privato. È sospesa l’apertura dei musei.
6 – Sono sospesi i servizi educativi e le attività didattiche. Le lezioni nelle scuole e nelle università, così come le uscite didattiche, sono sospese in tutta Italia.
7 – Sono aperti i luoghi di culto e le chiese, solo se non affollate, ma sono vietate le celebrazioni. Sono sospese le cerimonie civili e religiose compreso quelle funebri.
8 – Medie e grandi strutture di vendita, centri commerciali, nonché esercizi commerciali all’interno di centri commerciali e mercati” saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi.
9 – I bar e i ristoranti se prevedono il servizio al tavolo e garantiscono la distanza di un metro tra le persone potranno restare aperti solo dalle 6 alle 18.
10 – Resteranno aperti negozi di alimentari, farmacie e parafarmacie. Dovranno comunque essere sempre evitate situazioni di assembramento.
11 – Sono chiuse le palestre i centri sportivi le piscine i centri benessere i centri culturali i centri sociali e i centri ricreativi.