Fase 2: le aziende possono aprire senza chiedere autorizzazione, ma controlli più serrati

ROMA – Da oggi, nella “fase 2”, oltre 4 milioni di persone torneranno al lavoro e l’appello che arriva dal governo è al senso di responsabilità dei singoli  nella consapevolezza che, potenzialmente, la graduale riapertura potrebbe trasformarsi in un nuovo disastro sanitario. Anche il premier Giuseppe Conte invita alla cautela, «non sperperiamo quello che abbiamo guadagnato in 50 giorni», dice.
Da oggi, perciò, non si esce più solamente in caso di necessità, urgenza, o per motivi di lavoro, ma è possibile andare a fare passeggiate, fare sportindividualmente, mantenendo la distanza di almeno due metri – e, soprattutto, andare a fare visita ai congiunti e gli affini. Viene chiarito, inoltre, nel F.a.q. adottato dal governo, che sono valide anche le unione civili e le relazioni connotate da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti, comprese quelle tra fidanzati.
Per quanto riguarda l’autocertificazione, si potrà utilizzare il solito modulo, oppure scaricare una nuova versione. Ma non sarà sempre necessario avere con sé il documento: non serve per chi esce per fare sport, mentre chi sta andando a lavorare può mostrare un tesserino professionale.
Nessun riferimento alle seconde case. Viene infatti ribadisce che sarà consentito il rientro presso domicili o residenze in un’altra regione, ma lo spostamento non è autorizzato, a meno che non si verifichino situazioni di necessità. Per il momento, quindi, le case di villeggiatura restano off limits.
Novità anche per quanto riguarda le aziende: non dovranno più inviare ai prefetti richieste di autorizzazione per la ripresa delle attività produttive industriali e commerciali. Le ispezioni, però, saranno più serrate. A occuparsi dei controlli per verificare il rispetto delle prescrizioni saranno Vigili del fuoco, carabinieri e Asst.