OSTIGLIA – La ludodipendenza, il gioco d’azzardo patologico, è considerato una della prime forme di “dipendenza senza droga” studiata dalla psicologia e dalla psichiatria. Ossessione e ripetitività ne sono gli elementi caratterizzanti, così come l’impulso per il gioco che diviene un bisogno irrefrenabile e incontrollabile, tanto da ridurre le vittime in uno stato di schiavitù. Una piaga che, stando agli ultimi dati riportati dal Sole 24 Ore, in Italia colpisce circa 12mila individui; ma si tratta solo della punta dell’iceberg, che ovviamente non riesce a restituire il numero reale di giocatori compulsivi.
Per contrastare il fenomeno, l’Amministrazione comunale di Ostiglia ha varato, ieri sera in sede consiliare, il nuovo “Regolamento per la prevenzione e contrasto delle patologie e problematiche legate al gioco d’azzardo”. Obiettivo: garantire che la diffusione del gioco lecito sul territorio comunale, e nei locali dove si svolge, avvenga riducendo gli effetti negativi per la salute pubblica, l’economia familiare, la continuità affettiva e la serenità domestica, l’integrità del tempo di lavoro, la sicurezza urbana, il decoro e la viabilità.
«La nostra Amministrazione – spiega il Sindaco Valerio Primavori – intende disincentivare il gioco che, da compulsivo, sovente degenera nella dipendenza patologica, anche attraverso iniziative di informazione e di educazione. E’ importante favorire la continuità affettiva-familiare, l’aggregazione sociale, che chi è affetto da patologia da gioco d’azzardo, tende ad abbandonare. La condivisione di un’offerta pubblica e gratuita pensata per valorizzare il tempo libero è sempre alla nostra attenzione, per promuovere relazioni positive, in mancanza delle quali è più facile che possano originarsi pericolose forme di disgregazione sociale».
Il regolamento determina, tra le altre cose, il divieto dell’installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in locali che si trovino a una distanza entro il limite massimo di 500 metri da istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori. Non possono, inoltre, essere aperte sale dedicate o installati apparecchi per il gioco d’azzardo lecito nel raggio di 100 metri di distanza da sportelli bancari, postali o bancomat, da agenzie di prestiti, di pegno o da attività in cui si eserciti l’acquisto di oro, argento o oggetti preziosi, così come non possono essere installati bancomat nel raggio di 100 metri dalle sale dedicate o da dove sono installati gli apparecchi. L’installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito è, inoltre, vietata in circoli e associazioni di qualunque natura.
«In questo modo – aggiunge Primavori – vogliamo limitare le conseguenze sociali dell’offerta di gioco su fasce di consumatori psicologicamente più deboli e, non secondariamente, creare un argine a forme di dequalificazione territoriale e di infiltrazione criminale nell’economia cittadina quale ad esempio il prestito a usura per debiti contratti al gioco».