Gonzaga, sabato 25 luglio la pastasciutta antifascista all’Arci Laghi Margonara

GONZAGA – Una pasta burro e formaggio offerta alla cittadinanza come fecero i fratelli Cervi.

Il comitato “Mai più fascismi” di Mantova (Cgil, Spi Cgil, Anpi, Arci, Uil, Arcigay, Equal, Mantova per la Pace) organizza per sabato 25 luglio la “Pastasciutta antifascista”. L’iniziativa avrà luogo a partire dalle 19.30 al circolo Arci Laghi Margonara, in Strada Comunale Ronchi 99 a Gonzaga.

Il 25 luglio del 1943 Mussolini venne arrestato, creando la temporanea illusione della fine del regime e della guerra. Seguirono i mesi delle peggiori sofferenze per il popolo italiano, ma in quelle ore si festeggiò in tutta Italia la caduta del Duce. Dalla famiglia Cervi venne preparata una pastasciutta offerta a tutto il paese (Campegine, nella bassa reggiana).

Allo stesso modo, a tutti coloro che parteciperanno alla serata, sarà offerto un piatto di maccheroni con burro e formaggio (come quello che venne offerto allora) per ricordare quella data.

L’ampio spazio del circolo garantirà il rispetto del distanziamento sociale.

Alle 19.30, prima della pastasciutta, gli organizzatori della serata faranno un breve intervento. Sarà presente anche Stefano Landini dello Spi Cgil nazionale

“L’importanza di questa manifestazione, diventata ormai una ricorrenza fissa nel nostro territorio – spiegano il segretario generale della Cgil di Mantova Daniele Soffiati e il segretario dello Spi Cgil Carlo Falavigna – consiste nel ricordare il valore della resistenza e trasmettere la memoria alle giovani generazioni”.

Come ha scritto il sociologo suzzarese Marco Cerri, autore della ricerca “La pastasciutta dei Cervi. Fame, dono e sfida antifascista in una festa del luglio 1943”, da almeno cinque anni la pastasciutta antifascista è forse la manifestazione più diffusa e partecipata dell’antifascismo italiano; nel 2018 sono stati oltre cento i paesi e le città italiane dove, nei dintorni del 25 luglio, si è celebrato collettivamente l’antico gesto che fecero i sette fratelli Cervi e gli antifascisti di Campegine, un piccolo paese nella bassa reggiana, per festeggiare la caduta del fascismo. Alla notizia del voto del Gran Consiglio del 25 luglio 1943, organizzarono e distribuirono una pastasciutta collettiva sulla piazza del proprio paese. Tra le numerose manifestazioni che attraversarono le strade e le piazza italiane all’indomani della notizia della caduta del duce, fu quello un originale modo di esprimere la propria esultanza. Invece delle distruzioni simboliche (busti e statue del dittatore, cancellazione delle scritte murali, saccheggi delle sedi fasciste, falò purificatori, ecc.) che connotarono la maggior parte delle manifestazioni della notte del 25 luglio e del giorno successivo, i Cervi proposero una festa conviviale, un banchetto collettivo all’interno del quale, senza distinzioni e gerarchie, una comunità ritrovava il senso della propria identità.