Confai Lombardia manifesta la propria crescente preoccupazione per le conseguenze del conflitto Russia-Ucraina, che di giorno in giorno sta aggravando l’aumento dei costi dei servizi legati all’agricoltura, incidendo pesantemente sull’energia – dal gas al gasolio agricolo, all’elettricità – così come sulle materie prime e sui fertilizzanti, creando maggiore incertezza nel pianificare qualsiasi auspicata azione di consolidamento e crescita aziendale.
I probabili effetti del protrarsi della guerra non fanno che aggravare la già difficile congiuntura del settore primario, esposto da tempo a molteplici fattori di crisi.
Cambiamenti climatici e contoterzismo. “La nostra organizzazione guarda con altrettanta preoccupazione alle problematiche inerenti ai cambiamenti climatici – sottolinea il presidente di Confai Lombardia, Leonardo Bolis – che coinvolgono tutto il sistema agricolo e conseguentemente anche il comparto agromeccanico. In particolare, nelle ultime stagioni produttive si è ripresentato con drammatica evidenza il fenomeno della tropicalizzazione del clima, che ha causato ingenti danni con precipitazioni violente alternate a ricorrenti periodi di siccità”.
Di fronte a scenari caratterizzati da profonda incertezza, il cammino indicato da Confai Lombardia passa per una convinta adesione alla sfida dell’agricoltura 4.0 e della transizione digitale.
“Negli anni a venire – osserva il coordinatore regionale Sandro Cappellini – occorrerà lavorare accuratamente sulla gestione aziendale, razionalizzando i costi di produzione e optando con decisione per l’applicazione di quella ‘rivoluzione verde’ che passa attraverso tecniche colturali a basso impatto ambientale, quali la minima lavorazione, la distribuzione controllata e la riduzione dei passaggi meccanizzati in campo”.