Il Coronavirus e le conseguenze comportamentali della quarantena: i consigli del life-mental coach

GONZAGA – In questi giorni di emergenza e di quarantena in casa, molti Comuni del territorio stanno mettendo a disposizione della cittadinanza e dei soggetti più fragili un supporto psicologico telefonico. Un servizio nuovo che nasce però da esigenze ben note soprattutto ai medici e ai professionisti del settore. La sensazione più comune è l’incapacità di pensare al futuro perchè, come sostiene anche lo psichiatra, sociologo e scrittore Paolo Crepet, “Un conto è chiudere la propria azienda, bottega, per tre o quattro giorni, un altro sarà quando si comincerà a capire che non sono tre, quattro, o cinque, ma quindici, venti, trenta. Ecco, a quel punto inizia una fase depressiva”, in cui si abbassa l’autostima individuale e collettiva. E allora la domanda ricorrente è: quanto durerà la reclusione forzata? E soprattutto, come contrastarne le conseguenze? Noi l’abbiamo chiesto al gonzaghese Mirko Corniani, educatore professionale e life-mental coach.

Mirko Corniani, life-mental coach di Gonzaga

«Quello che stiamo vivendo in queste settimane è un tempo “straordinario”  che probabilmente si protrarrà per parecchie settimane ancora – esordisce Corniani – lasciando strascichi per mesi fino ad arrivare a restare documento e memoria nei libri che leggeranno i nostri figli. Ognuno di noi è coinvolto in questa fase, ed è chiamato ad una straordinaria capacità di responsabilità, di adattamento e di reazione».

Come è possibile aiutare le persone, supportandole ed accompagnandole in questo momento storico?

«Intanto con l’ascolto, con l’accoglienza, con autenticità e con l’alleanza con la persona, che in questo momento può essere “spiazzata” dai fenomeni ai quali stiamo assistendo; una persona che ha “perso” o interrotto alcune delle proprie sicurezze e abitudini… Quindi una persona che va accolta con autenticità e ascolto empatico».

Come è possibile aiutare le persone più anziane?

«Le condizioni di vita di queste settimane hanno subìto un drastico cambiamento. Questo è un dato di fatto. L’invito che rivolgo a tutte le persone adulte ed alle persone di terza età è quello di valorizzare le risorse e gli strumenti che hanno a disposizione. E’ utile vedere ciò che è possibile fare, si può dire l’importanza di “vedere il bicchiere mezzo pieno”. Ad esempio, per chi ne ha la possibilità, sentire e comunicare con i propri cari o con amici attraverso l’utilizzo del telefono o anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie. Oppure tutte le persone che hanno hobby come la lettura o i giochi tipo “cruciverba”, o ancora la passione di sperimentarsi e sbizzarrirsi in cucina o con il fai da te… Ecco, tutte queste possibilità sono un toccasana in questo periodo.

E poi l’importanza di darsi un obiettivo al giorno: anche questa, a livello strategico, è una opportunità importante che aiuta le persone a sentirsi protagoniste. Oltretutto dalla realizzazione dei propri obiettivi può rafforzarsi l’autostima e la sensazione di autoefficacia. E si agisce preventivamente sui sentimenti depressivi.

Per tutte le persone che possono e che desiderano farlo, vorrei mettere in risalto anche la possibilità di documentare le proprie attività. Come? Attraverso racconti, foto, scritti. Questa è una opportunità magnifica che aiuta e testimonia senso, significato e passione per la vita».

Un altro problema è quello dei giovani, degli adolescenti, che faticano ad accettare l’imposizione di limitare i contatti, gli incontri e le uscite.

«Certamente anche a queste fasce d’età è richiesto un importante sacrificio per diverse settimane. Molti giovani hanno a disposizione strumenti e tecnologie avanzate e sicuramente sapranno farne un utilizzo funzionale al raggiungimento dei propri obiettivi. Strumenti e tecnologie aiuteranno i giovani anche in ambito relazionale, professionale, amicale e per quanto riguarda gli impegni scolastici.

Ora più che mai è opportuno essere concreti, dare testimonianza e visibilità a ciò che si fa. Documenti cartacei, video, fotografie e tutto ciò che lascia un segno diventa importantissimo per rafforzare la propria autostima e per coltivare il benessere.

Altra opportunità straordinaria è quella di apprendere da questo momento l’importanza di scrivere il proprio obiettivo. Scriverlo responsabilizza e spesso permette di condividerlo.

Una possibilità importante e che dal mio punto di vista è centrale in questo momento più che mai è quella di pervenire all’individuazione e definizione di obiettivi condivisi all’interno del proprio contesto famigliare. In questo senso si potranno rafforzare i legami riconoscendosi reciprocamente un ruolo e dando il proprio contributo ognuno per la sua parte a quello che è il sistema famigliare. Partendo dalle priorità del momento e facendo leva sulle risorse che ciascun soggetto può attivare, si può arrivare a costruire un modello di funzionamento sano».